La Gazzetta dello Sport - Sicilia
Interrogatori più video e audio Dopo l’indagine subito la sentenza
Il caso razzismo fa discutere Adesso tocca alla Procura fare chiarezza E non è previsto patteggiamento
Al 60’ del match finito 1-1 tra Inter e Napoli a San Siro, sugli sviluppi di un corner per il Napoli Acerbi e Juan Jesus vengono a contatto e discutono animatamente. Dopo un paio di minuti il brasiliano va a protestare con l’arbitro La Penna. Le immagini fanno capire che il difensore azzurro sostiene di aver subito insulti razzisti («Mi ha detto negro» si intuisce dal labiale). Acerbi si avvicina e dà la sua versione a arbitro e avversario. Poi deve essersi scusato, come afferma a fine partita Juan Jesus, aggiungendo che è tutto sistemato, che la cosa resta sul campo e che l’interista «è andato un po’ oltre con le parole».
Lunedì Acerbi ha dato una versione dei fatti che ha sorpreso e infastidito (eufemismo) Juan Jesus. L’interista, dopo essere stato allontanato dal ritiro della Nazionale, ai giornalisti che lo attendevano alla stazione di Milano ha detto: «Non ho mai pronunciato alcuna frase razzista, sono molto sereno. Sono un professionista da vent’anni e so quello che dico, nessuna parola di quel tipo è uscita dalla mia bocca. è stato lui che ha frainteso. Dispiace aver lasciato la Nazionale, al razzismo dico vaff...». A questa versione dei fatti in serata ha risposto il brasiliano con un duro messaggio sui social: «Per me la questione si era chiusa ieri in campo con le scuse di Acerbi e sinceramente avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile come quella che ho dovuto subire. Oggi però leggo dichiarazioni di Acerbi totalmente contrastanti con la realtà dei fatti, con quanto detto da lui stesso ieri sul terreno di gioco e con l’evidenza mostrata anche da filmati e labiali inequivocabili in cui mi domanda perdono. Così non ci sto. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto “vai via nero, sei solo un negro”. In seguito alla mia protesta con l’arbitro ha ammesso di aver sbagliato e mi ha chiesto scusa aggiungendo poi anche: “Per me negro è un insulto come un altro”. Oggi ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho nulla da aggiungere».
Sembrerebbe di no, altrimenti il Giudice Sportivo avrebbe avuto tutti gli elementi per procedere autonomamente alla squalifica. Invece ieri Gerardo Mastrandrea ha chiesto alla Procura Figc un supplemento di indagine, come si legge nel dispositivo diffuso ieri mattina: «Letto il referto del Direttore di gara, si ritiene necessario che venga approfondito da parte della Procura federale per riferire a questo Giudice, sentiti
● I possibili gradi di giudizio saranno tre. In caso di condanna in primo grado davanti al giudice sportivo Gerardo Mastrandrea (nella foto), infatti, Francesco Acerbi avrà la possibilità di rivolgersi alla Corte sportiva di appello nazionale.
Nel caso emergano eventuali vizi di legittimità, poi, il difensore dell’Inter potrebbe utilizzare anche il terzo grado di giudizio rivolgendosi al Collegio di garanzia del Coni