La Gazzetta dello Sport - Sicilia

Allegri furioso sgrida la squadra Non vuole più cali di tensione

- Di Fabiana Della Valle

a Juventus torna a vincere ma non convince, prima di tutto il suo allenatore. E’ cambiato il risultato, ma non il copione del post partita, perché Massimilia­no Allegri ha alzato i decibel anche all’Allianz Stadium così come aveva fatto poco più di una settimana fa all’Olimpico. Solo che in quell’occasione la sua squadra aveva incassato un gol nei minuti di recupero che l’aveva condannata alla sconfitta, domenica invece i bianconeri sono tornati a segnare e anche a esultare per i tre punti guadagnati, cosa che in campionato non capitava da oltre un mese e mezzo (ultimo successo in casa contro il Frosinone il 25 febbraio). Il motivo dello sfogo? L’eccessiva sofferenza nel finale, durante il quale la squadra non ha seguito le indicazion­i dell’allenatore e ha rischiato di subire la rete del pareggio. Ecco perché Allegri, che di solito è sempre molto benevolo con i suoi nelle dichiarazi­oni ufficiali del post partita («Ai ragazzi non devo rimprovera­re nulla», aveva detto dopo il k.o. con la Lazio) in pubblico è rimasto calmo ma in privato ha perso le staffe, mettendosi a sbraitare appena rientrato negli spogliatoi.

LPiù attenzione «Abbiamo rischiato di capitolare e prendere il pari — ha spiegato in conferenza stampa —. Abbiamo speso molto nel primo tempo e non era facile rifare quanto fatto bene nel primo tempo anche nel secondo». Ai giocatori invece ha rimprovera­to il fatto di essersi abbassati troppo nella ripresa e di essere stati troppo leggeri in alcune circostanz­e: Yildiz che nei minuti finali del match ha cercato la giocata

Massimilia­no Allegri, 56 anni, ottava stagione alla Juve

(procurando­si comunque una punizione) invece di andare verso la bandierina, come gli aveva indicato Max in maniera piuttosto plateale, non dev’essergli piaciuto granché. In ogni caso nel mirino del tecnico non c’era un singolo ma tutto il gruppo, reo di aver abbassato troppo l’attenzione. Una leggerezza che la Juventus in questo momento non può permetters­i, con la Champions adesso un po’ più vicina ma ancora da conquistar­e.

Nervosismo Le urla e i litigi nello spogliatoi­o non sono certo una rarità nel calcio e ad Allegri ogni tanto capita di perdere le staffe. Il fatto che sia accaduto anche dopo una vittoria e per la seconda volta a distanza di pochi giorni fa emergere un certo nervosismo da parte del tecnico e lascia anche la sensazione di uno scollament­o tra squadra e allenatore: tra i giocatori c’è chi non ha gradito la lavata di capo, così come era stato anche all’Olimpico.

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AFP Longevo

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