La Gazzetta dello Sport - Sicilia
L’appetito vien vincendo
Qui la tradizione dà un senso a tutto Woods sfida Rahm e i nuovi fenomeni per il sesto titolo (come Nicklaus) QUEI 33 “SACERDOTI” IN GIACCA VERDE GLI OCCHI SU TIGER «SÌ, POSSO VINCERE»
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crede in un miracolo, anche se lui sorride sornione e dice che se è qui è chiaramente per vincere: «Penso che io abbia davvero la possibilità di conquistare il Masters per la sesta volta». Per lui è il torneo numero 26, solo una volta non ha passato il taglio, gli è successo quado era ancora dilettante nel lontanissimo 1996. Da allora una striscia di 23 passaggi al week end, dovesse farlo anche stavolta stabilirebbe il record assoluto superando il primato che per il momento condivide con Gary Player e Fred Couples. Ha 48 anni, una fiducia infinita in sé stesso ed è ancora il centro di gravità emozionale del mondo del golf. Oggi la gente guarderà soprattutto lui, e se forse nessuno si aspetta davvero che sia proprio Tiger a scegliere il menù della prossima cena – a proposito, la prima volta propose cheeseburger, patatine fritte e milkshake, del resto aveva solo 22 anni – è innegabile che il Masters numero 88 abbia lui in copertina. Perché va bene Scheffler, va bene McIlroy, ma basta che Tiger sia in campo per diventare immediatamente il centro dell’attenzione.
TEMPO DI LETTURA 3’50” 48 partecipanti, impegnati su due giri di 18 buche, e metterà in palio anche il titolo italiano. Come ha sottolineato Acquaroli «il golf del Conero è tra le punte di diamante delle strutture sportive marchigiane. L’auspicio è di lanciare un messaggio di inclusione». Concetto ribadito da Chimenti: «Il golf abbatte le barriere grazie alla sua forza inclusiva che accoglie e valorizza diverse abilità». Il ministro Locatelli ha ringraziato Federgolf e Regione Marche e ha ammesso infine di essere «davvero convinta che lo sport sia uno strumento valido per l’inclusione e anche per l’autonomia».