La Gazzetta dello Sport - Sicilia

«Noi vicini allo scudetto, tutto merito del gruppo Voglio un altro derby e un giorno la fascia...» «INTER, SEI UNA

Il difensore nerazzurro: «A inizio anno nessuno ci dava favoriti. È un caso che si possa far festa proprio contro il Milan. Ma averli battuti 5 volte di fila non mi basta...»

- Di Davide Stoppini

«Mi siedo qui?». Sì, prego. «Ok, come argomento ho portato Pascoli». Ecco: questo è Alessandro Bastoni, uno che sforna battute con la naturalezz­a con cui inventa assist. E allora avanti così.

▶Veramente

oggi l’esame non è di italiano, ma di filosofia. Un tedesco, Lessing, ha detto che “l’attesa del piacere...”.

«Questa la so. L’attesa del piacere è essa stessa il piacere».

▶Bravo. Ma è d’accordo? Va bene pure per questo scudetto?

«Eh no, una volta raggiunto, il piacere, sarà bello poterselo godere, quindi aspettiamo».

▶Lei non era a Udine. Ma a casa ha esultato con la stessa intensità dei compagni in campo?

«Sì, sì, mia figlia già dormiva e l’ho svegliata con le urla. Sapevo e sapevamo tutti dell’importanza del risultato, volevamo mantenere il margine sulla seconda, l’euforia si spiega così».

▶Lei ne ha già vinto uno: quali sono le differenze, per lei e per l’Inter tutta, tra questo scudetto e quello del 2020-21?

«Con Conte già da inizio anno eravamo attesi. Stavolta no: io non ricordo un addetto ai lavori mettere l’Inter avanti in partenza. E intendiamo­ci: neanche noi sapevamo quali uomini, al di là dei calciatori, sarebbero entrati in gruppo. E dunque lo scudetto sarebbe una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. Ecco, sarebbe un successo del gruppo Inter».

Ok, però di seconda stella avete parlato voi fin dalla tournée estiva. Da cosa nasceva la convinzion­e? Da Istanbul?

«Anche, ma in generale da tutta la seconda parte della scorsa stagione. Ci siamo parlati anche tra noi calciatori, dopo un avvio brutto, uno dei momenti più difficili vissuti all’Inter. Da quel momento le cose sono cambiate».

La prima occasione per cucirsi la seconda stella sarà probabilme­nte il derby. Per i tifosi è una motivazion­e in più. Lo è anche per voi squadra?

«È bello vincere il derby a prescinder­e da tutto, che questo possa decidere lo scudetto è un caso. Vogliamo la partita per noi stessi, per i tifosi, per tutto».

▶Cinque vittorie di fila col Milan dunque non sono bastate?

«Assolutame­nte no. Neanche fossero 50 o 100. Direi lo stesso per qualsiasi altro avversario».

▶L’Inter ha la possibilit­à concreta di raggiunger­e quota 100 punti: vi stuzzica l’idea?

«Sicurament­e sì. Però la nostra priorità è cucirsi la seconda stella, i 100 punti non sono un’ossessione e non sarebbe certo un fallimento non arrivarci».

▶Ci

racconta com’è nata l’Inter di quest’anno? Perché lo scambio di posizioni è un piacere e un anno fa non era così.

«Il mister ci ha suggerito l’idea di mobilità che si vede. Ma tutto ha origine dalla disponibil­ità e dall’atteggiame­nto mentale generale: se io vado in attacco, Lautaro o Mkhitaryan sanno che devono andare in difesa. Tutti difendono, tutti attaccano: c’è un codice che rispettiam­o, sappiamo ciò che dobbiamo fare ed ecco che viene fuori l’Inter che vedete voi».

Ma Bastoni chi è? Un centrale? Un esterno? Un centrocamp­ista? Perché lo sa che è diventato difficile identifica­rla?

«Mi sento quello che in quel preciso istante sono in campo. Ho un compito che cambia a seconda della posizione in cui mi trovo. Ma è un modo di interpreta­re il calcio che ha coinvolto tutti».

Bastoni-Dimarco è la fascia sinistra migliore in Europa?

«A livello d’intesa probabilme­nte sì. So già il movimento che farà, so come servirgli il pallone, c’è una grande sintonia».

▶Si sente di dire con certezza che il suo prossimo futuro sarà ancora nerazzurro?

«Al momento dico di sì. E lo sa perché? Ogni volta che giochiamo, per arrivare a San Siro il nostro pullman passa davanti a un grande condominio, dove vedo sempre un signore anziano che sventola la bandiera dell’Inter. È fisso lì, tutte le volte. Ecco, sono le cose che ti rimangono, io gioco per questo, per le emozioni».

sul futuro Posso dire che resterò: io gioco per le emozioni, per quel vecchietto che sventola la bandiera

Metodo Inzaghi Il tecnico ha dato l’idea di mobilità Il mio compito cambia sempre

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 ?? ?? Una coppia affiatata Alessandro Bastoni con la storica compagna, la coetanea Camilla Bresciani, diventata sua moglie lo scorso giugno. La coppia ha avuto una bambina, Azzurra, nel gennaio del 2022
Una coppia affiatata Alessandro Bastoni con la storica compagna, la coetanea Camilla Bresciani, diventata sua moglie lo scorso giugno. La coppia ha avuto una bambina, Azzurra, nel gennaio del 2022
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