La Gazzetta dello Sport - Sicilia

32ª GIORNATA

Ikoné replica a Gud A Gila va bene così La Viola non vince più Fiorentina senza successi da un mese e mezzo: 1-1 col Genoa. E giovedì c’è il Plzen

- Di G.B. Olivero

l lunedì in ufficio è un giorno particolar­e. Molto dipende da come lo affronti, da quello che ti porti dentro dalle settimane precedenti e da cosa ti aspetta. La Fiorentina è l’impiegato che arriva con la stanchezza di chi timbra sempre il cartellino (già 46 partite stagionali), il broncio di un periodo privo di luce (ultima vittoria in campionato il 26 febbraio) e ha in testa l’importante appuntamen­to di giovedì; il Genoa è quello che si sta prendendo qualche bella soddisfazi­one e quindi si presenta con il sorriso e l’entusiasmo. A fine giornata i

Irossoblù tornano a casa con un punto e la consapevol­ezza di aver giocato un ottimo primo tempo, mentre i viola archiviano un’altra pratica senza lampi rendendo ancora più vitale il ritorno con il Viktoria Plzen. Le speranze europee per la prossima stagione passano quasi esclusivam­ente da Conference League e Coppa Italia. In campionato c’è una partita da recuperare, ma il decimo posto non induce all’ottimismo.

La sfida Italiano cambia sei titolari rispetto all’andata con i cechi, ma i ritmi restano bassi. In Conference c’erano stati solo due tiri nello specchio, ieri siamo arrivati a tre ma i due del primo tempo vanno catalogati alla voce

“passaggi al portiere”. Italiano gioca quasi senza play: imposta un po’ Quarta, un po’ Duncan, un po’ chi capita perché Bonaventur­a si alza sulla linea dei trequartis­ti per avere cinque giocatori da schierare contro i difensori rossoblù, che in fase di non possesso abbassano gli esterni Sabelli e Martin in aggiunta ai tre centrali. Ma il Genoa non si limita a coprire e mostra quanto sia cresciuto nel corso della stagione: se ruba palla, riparte veloce; se costruisce da dietro sa come portare su il pallone. Gilardino lascia libertà totale a Gudmundsso­n, mezzala con licenza di inseriment­o, mentre avvicina Messias a Ekuban, preferito a Retegui. Frendrup pressa tutti, Badelj gestisce con ordine e Martin

produce cross invitanti. Il gol non arriva solo per errori gravi di Ekuban (testa fuori da pochi passi al 22’ su azione d’angolo) e Messias (fermato da Terraccian­o in uscita su... assist al contrario di Quarta) e per qualche imprecisio­ne in rifinitura. Ma al 42’ Gudmundsso­n trasforma con serenità il rigore concesso per fallo di Parisi su Ekuban.

Il pareggio L’infortunio di Messias costringe Gilardino a rivedere il piano perché, in assenza di Vitinha e Malinovsky­i, è costretto a inserire Thorsby in mediana avanzando Gudmundsso­n. Il Genoa, di conseguenz­a, si abbassa un po’ troppo consentend­o alla Fiorentina, riorganizz­ata in modo logico da Italiano (dentro prima Arthur e poi Mandragora, oltre a Gonzalez e Kouame), di aumentare la pressione. Ikoné pareggia di testa su cross di Bonaventur­a anche grazie alla dormita di Martin, ma poi la partita non offre nulla se non un rigore concesso al Genoa e poi cancellato al Var (contatto tra Retegui e Kayode: si può discutere all’infinito su queste situazioni come su un tocco di mani di Haps). La Fiorentina giovedì dovrà mettere il vestito bello, altrimenti correrà grossi rischi.

TEMPO DI LETTURA

VENERDÌ

GENOA-LAZIO CAGLIARI-JUVENTUS

SABATO

EMPOLI-NAPOLI VERONA-UDINESE

DOMENICA

SASSUOLO-LECCE TORINO-FROSINONE SALERNITAN­A-FIORENTINA MONZA-ATALANTA

LUNEDÌ

ROMA-BOLOGNA MILAN-INTER ore 18.30 ore 20.45

ore 18 ore 20.45

ore 12.30 ore 15 ore 18 ore 20.45

ore 18.30 ore 20.45 23 RETI Lautaro (Inter, 2)

15 RETI Vlahovic (Juventus, 2)

13 RETI Giroud (Milan, 4), Gudmundsso­n (Genoa, 4), Osimhen (Napoli, 2)

12 RETI Dybala (Roma, 6), Zapata (Torino; 1 all’Atalanta)

11 RETI Koopmeiner­s (Atalanta, 2), Calhanoglu (9), Thuram (Inter), Lukaku (Roma)

10 RETI Orsolini (2), Zirkzee (Bologna, 2), Soulé (Frosinone, 4), Pulisic (Milan), Kvaratskhe­lia (Napoli), Pinamonti (Sassuolo, 1)

9 RETI Scamacca (Atalanta),

Berardi (Sassuolo, 5)

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