La Gazzetta dello Sport - Sicilia
RIMPIANTO CHAMPIONS ATLETICO, CHE KO INTER, CHE PECCATO
protagonista per inserire un altro difensore centrale e ricompattare le linea di quattro.
Il ricordo va a Usa 94, a Italia-Norvegia, con Sacchi che, rimasto in dieci per l’espulsione del portiere Marchegiani, sostituisce Roberto Baggio sentendosi rispondere dall’interessato «questo è matto» mentre esce. Eppure gli azzurri vincono. Xavi non ha la stessa lettura del match di Sacchi e di fronte non ci sono scandinavi ben organizzati ma senza fantasia: c’è Mbappé, c’è Donnarumma che all’ultimo s’inventa la paratissima scongiura-supplementari, c’è un Barcola che sembra a volte un Leao più concentrato. Era meglio difendersi attaccando. Finisce 4-1 e il Barcellona perde anche il Mondiale per club dove va l’Atletico. Ora PsgBorussia: i francesi si presentano favoritissimi per un posto in finale. Sospettiamo che mai e poi mai l’Inter avrebbe concesso le stesse praterie.
Due spagnole fuori in una notte non è roba da poco. Il ritorno dei quarti ribalta il vantaggio del Barcellona e anche quello dell’Atletico aggredito
Visto l’andamento di Dortmund-Atletico, crescono i rimpianti dei nerazzurri che, usciti agli ottavi, avrebbero avuto buone chance
all’arma bianca dai tedeschi. Pressione, velocità, inserimenti, ritmo, un grande Sabitzer, quello che era mancato ai nerazzurri. L’unico vantaggio dei gialloneri è che, rispetto ai miliardari di Parigi, non hanno niente da perdere, oltretutto dal basso del loro quinto posto in Bundesliga.
Attenzione però: erano nello stesso gruppo, fu un successo del Psg e un pari, ma il Borussia finì primo. Era lo stesso gruppo del Milan soltanto terzo perché, ora si può dire, perché gli avversari erano davvero forti.
Due spagnole out significa anche che, com buona probabilità, chiuderemo la stagione al secondo posto del ranking Uefa assoluto: un risultato inimmaginabile ai tempi del dominio