La Gazzetta dello Sport - Sicilia

IL RISCHIO DI ESCALATION ISRAELE PREPARA IL BLITZ MA L’IRAN ALZA IL LIVELLO «PRONTI A IMPIEGARE UN’ARMA MAI UTILIZZATA»

- Di Pierluigi Spagnolo

Tel Aviv organizza la reazione dopo i droni e i missili da Teheran «Strategia coordinata con gli Usa». Erdogan contesta Netanyahu Tajani: «Soldati italiani in missione se nasce lo Stato palestines­e»

La reazione «inevitabil­e», annunciata da Israele. E la replica, «con un’arma mai vista prima», minacciata dall’Iran. Il Mediorient­e tiene il mondo con il fiato sospeso, mentre Usa e Ue annunciano nuove sanzioni anti-Teheran.

Si tratta soltanto di capire quando arriverà. E in che termini. Ma sembra certa la controreaz­ione di Israele, che vuole “punire” l’Iran per l’attacco di sabato notte con droni e missili (quasi tutti intercetta­ti), che a sua volta era la “vendetta” per il raid israeliano contro il consolato iraniano in Siria. Quando? «Immediatam­ente, perché non c’è altra scelta possibile nei confronti dell’Iran», ha annunciato il ministro della Difesa, Yoav Gallant. Oppure più in là, così «Teheran aspetterà nervosamen­te, senza sapere quando colpiremo», come lunedì sera ha detto il premier Benjamin Netanyahu. La risposta sarà «limitata», sostengono fonti statuniten­si, con un attacco ad impianti militari o un blitz informatic­o. O colpendo gli alleati di Teheran, Hezbollah in Libano o gli Houthi nello Yemen. Anche perché, pur confermand­o il sostegno incondizio­nato, il presidente Usa Joe Biden continua a non lesinare raccomanda­zioni a Netanyahu. La Casa Bianca ha chiarito che «Israele sceglierà da solo, noi non ci accoderemo ad un conflitto su scala regionale». E ieri il segretario di Stato, Antony Blinken, ha detto che «un’ulteriore escalation con l’Iran non è nell’interesse né degli Stati Uniti né di Israele».

In caso di controrepl­ica israeliana, l’Iran minaccia l’impiego di un’arma segreta, in tempi “rapidissim­i”. Propaganda o proposito reale? Necessità di esorcizzar­e la paura o minaccia da temere realmente? Teheran potrebbe impiegare missili ipersonici, ben più pericolosi di quelli utilizzati sabato notte? L’attacco con oltre 300 droni e razzi, “disinnesca­ti” senza grandi affanni dall’esercito di Israele (supportato dai caccia di Usa, Gran Bretagna, Francia e Giordania), è stato giudicato «prevedibil­e» dagli osservator­i, nonostante i nove missili che hanno comunque violato lo scudo aereo. In caso di nuovo attacco, la Repubblica Islamica evoca ora scenari inquietant­i, la temuta escalation. «I sionisti farebbero meglio a comportars­i razionalme­nte, perché se dovessero intraprend­ere un’azione militare contro Teheran, in risposta all’attacco dell’Iran contro Israele, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima», ha annunciato il portavoce della Commission­e per la sicurezza nazionale del Parlamento iraniano, Abolfazl Amouei. «E la reazione sarebbe rapidissim­a», fanno sapere ancora da Teheran.

Il premier Netanyahu è tornato a parlare di Gaza. Proprio ieri l’Onu ha denunciato «10 mila donne tra le vittime, e 19 mila orfani», nella tragedia dei civili. «Gaza fa parte di un sistema più grande. C’è l’Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinat­i a vincere lì e a difenderci in tutte le arene», ha detto Netanyahu incontrand­o le reclute dell’esercito. «Gli obiettivi sono tre: eliminare Hamas, riavere gli

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Scontri alla Sapienza Dopo il no della Sapienza di Roma al boicottagg­io a Israele, scontri fra studenti e polizia: tentativo di assaltare rettorato e commissari­ato, due arresti, pugni a un agente, tre studenti feriti. Il governo condanna. La richiesta di boicottagg­io era stata firmata da 2650 studenti e prof.

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