La Gazzetta dello Sport - Sicilia

MANUALE per vincere il der

Subito sul pezzo, come in tre delle ultime 5 vittorie Pressione costante, senza sosta Il tecnico arriva da cinque successi consecutiv­i, sa come si battono i rossoneri: ecco i cinque punti studiati con lo staff che ha già iniziato a trasferire ai suoi gioc

- Di Davide Stoppini

operazione derby è cominciata ieri ad Appiano. Inzaghi cura i dettagli, il piano è già pronto. L’Inter sa come si fa. Arriva da cinque sfide consecutiv­e vinte con il Milan. E uno dei punti chiave che l’allenatore ha individuat­o è nell’approccio alla sfida. Inzaghi chiede ai suoi una partenza lanciata. Non è casuale: in tre delle ultime cinque vittorie con i rossoneri, Lautaro e compagni hanno segnato almeno un gol nei primi 10’ di gioco. L’avvio di partita è decisivo, nella testa dell’allenatore: un po’ per sorprender­e la squadra di Pioli, un po’ per mettere in discesa anche dal punto di vista tattico la sfida. È una peculiarit­à dei nerazzurri, del resto. L’Inter è la squadra che ha segnato più reti entro il minuto 15. E, in un’ipotetica classifica da stilare fino al quarto d’ora, i nerazzurri sarebbero in testa anche lì.

Della serie: l’Inter sa come colpire. La partenza a razzo è una strategia chiara. E dunque anche l’avviciname­nto al match dovrà essere preparato nei dettagli.

L’Micki gol all’andata

TEMPO DI LETTURA 50” on solo partenza lanciata. Inzaghi chiederà ai suoi una gara dai ritmi alti e costanti. Vuol dire aggredire la partita. Non necessaria­mente attaccando sempre, ma mantenendo una pressione elevata sul Milan, sì. In questo lo staff tecnico nerazzurro riconosce un limite del Milan, squadra dall’ottimo palleggio ma che a volte abbassa i ritmi. Tenere il piede sull’accelerato­re, nella testa di Inzaghi e degli uomini che

Nstanno preparando la sfida al video, significhe­rebbe dunque far perdere qualche certezza a Leao e soci, soprattutt­o nella fase difensiva. L’Inter è maestra delle transizion­i, Mkhitaryan è l’uomo per eccellenza deputato a trasformar­e il tipo di azione, a portare il pallone dall’altra parte del campo. L’armeno sarà un uomo chiave, allora. Ma al netto dei singoli, l’atteggiame­nto di squadra dovrà essere diverso da quello dell’ultimo mese. Ma qui Inzaghi non può aver dubbi. L’appannamen­to dell’ultima Inter è più che altro sul piano mentale, molto più che fisico. Il derby dà automatica­mente la carica. Si tratta allora di tramutare questa carica in atteggiame­nto corretto. Pressando sempre, non facendo mai ragionare il Milan.

TEMPO DI LETTURA è un aspetto che non può non essere considerat­o. E che può rivelarsi un fattore decisivo per Inzaghi e l’Inter: il Milan gioca stasera in Europa League e inevitabil­mente la fatica del match, sia dal punto di vista fisico sia mentale, si farà sentire, nonostante lo slittament­o del match a lunedì. Ecco perché, al netto della partenza lanciata e di una squadra in costante aggression­e, i giocatori non

C’dovranno perdere la pazienza se la partita non dovesse subito mettersi sui binari corretti. È un ragionamen­to di cui i giocatori in campo dovranno tenere conto. E che spingerà anche Inzaghi a giocare sulle sostituzio­ni: mettere forze fresche, proprio quando il Milan inevitabil­mente calerà, potrà rivelarsi importante ai fini del risultato. L’Inter dal punto di vista fisico sta bene: può lavorare su una settimana tradiziona­le, prevista una seduta al giorno fino al ritiro di domenica sera ad Appiano. E il tecnico ha tutti gli effettivi a disposizio­ne: neppure un infortunat­o, c’è l’imbarazzo della scelta sia sull’undici di partenza sia sulle sostituzio­ni. Il derby si vince in 16, questa è la verità.

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all’andata».

▶Il suo idolo calcistico è ancora Oriali?

«I miei idoli calcistici sono tanti. Qual è l’interista che non ha nel cuore Ronaldo o Milito o Altobelli o Facchetti o Zanetti o chissà quanti altri. Io c’ho pure Cambiasso senza cui non si sarebbe vinto il triplete».

Come è cantare a San Siro?

«La prima volta che c’ho fatto un concerto era nell’estate del ’97. Durante il sound check continuavo a pensare che nemmeno un mese dopo su quel campo ci avrebbe esordito Ronaldo il Fenomeno. San Siro è sempre San Siro: difficile raccontare quell’emozione».

▶Porterà in scena il suo nuovo album “Dedicato a noi”, quale canzone le piacerebbe dedicare all’Inter?

«In realtà, siccome “Urlando contro il cielo” la diffonde l’impianto di San Siro ogni volta che l’Inter segna, gli voglio dedicare proprio quella, con l’augurio che venga suonata miliardi di volte».

▶Qual è stata la sua prima partita a San Siro?

«Intanto a San Siro c’ho pure giocato. Era con la Nazionale Cantanti e vi potete immaginare il godimento. Non ricordo nemmeno più la prima che ho visto, però c’ero all’esordio di Ronaldo, col Brescia sull’1-0 grazie a Hubner finché non è entrato un ragazzino dalla panchina che nell’arco di dieci minuti ha esploso due razzi terra-aria nei due sette opposti ribaltando la partita. Era il Chino Recoba».

Lautaro Ha una forza spaventosa. edè attaccato alla maglia Ora aspetto il rinnovo

Champions Atletico al top con noi. Avesse giocato come col Borussia, saremmo passati...

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