La Gazzetta dello Sport - Verona

FESTA CROAZIA

LIVAKOVIC EROE PARA TRE RIGORI E REGALA I QUARTI GIAPPONE A CASA Perisic pareggia il gol di Maeda, poi dopo 120’ è decisivo il n.1 di Zara, che cancella i penalty di Minamino, Mitoma e Yoshida. Segnano Vlasic, Brozo e Pasalic

- Di Fabio Licari INVIATO A DOHA (QATAR)

Croazia nei quarti, ma con un solo successo in tre partite e dopo aver rischiato il ko con il Belgio di Lukaku. Giappone in lacrime sull’aereo di ritorno, battuto soltanto ai rigori dopo aver sconfitto Germania e Spagna. Croazia che ora aspetta il Brasile, ma se non si dà una smossa si fermerà sul più bello. Giappone atteso da meritati applausi imperiali, perché resistere alla nobiltà del calcio europeo a testa alta non era semplice. Croazia che celebra il suo eroe, il portiere Livakovic, tre parate su quattro dal dischetto. Giappone disperato perché ci credeva, se ce l’avesse fatta non avrebbe rubato niente, ma ai rigori è stato un disastro. Finisce 1-1, poi il portiere croato ipnotizza Minamino, il bravissimo Mitoma e Yoshida, mentre Vlasic, Brozovic e Pasalic, tre “italiani”, non sbagliano. Avanti Croazia, senza entusiasma­re.

Croazia mai nei 90’ Sembra lontana la Croazia vicecampio­ne in Russia. Gli anni passano e il ricambio non è lussuoso. Meglio però che Neymar e soci facciano bene i conti: tra Europei e Mondiali, 6,5 GONDA Belle parate su Perisic (due) e Modric. Ma soltanto il palo lo salva dai rigori.

5,5 TOMIYASU Sarebbe una buona partita, ma nei momenti chiave negativi c’è lui: sia l’occasione iniziale sia il gol di Perisic.

6 YOSHIDA Sarebbe il migliore dietro, regista, testa alta, anticipi. Sbaglia il rigore.

6 TANIGUCHI Un gran salvataggi­o in area, qualche sofferenza, ma non tradisce. Con Kramaric è facile.

6,5 J. ITO Una spinta continua. Non

i croati non hanno mai risolto le ultime partite di eliminazio­ne diretta in 90’, nel bene e nel male, esclusa la finalissim­a con la Francia a Mosca. Sempre supplement­ari e rigori. Attendono e colpiscono. Non stravincon­o, ma neanche è facile metterli sotto. Sono vischiosi, tecnici, esperti. Euro 2016: Portogallo (ko ai supplement­ari). Mondiale 2018: Danimarca (rigori), Russia (rigori), Inghilterr­a (supplement­ari). Euro 2021: ko con la Spagna ai rigori. Infine, rigori qui con il Giappone al quale non è riuscito il solito ribaltone.

Niente sorpasso Dopo aver superato tedeschi e spagnoli nella curva del secondo tempo, infatti, per la prima volta i giapponesi sono andati in vantaggio, ma poi

sempre lucido, ma al 120’ corre ancora da trequartis­ta dopo aver «scavato» la destra.

6,5 ENDO Un centrale d’esperienza, vero perno del Giappone. Sa sempre cosa fare. Un bel tiro.

6 MORITA Accompagna Endo e non fa fare il fenomeno a Modric.

5,5 TANAKA Negli ultimi 15’, ma non riesce a entrare in partita.

6 NAGATOMO Tanto mestiere e solito cambio. Affidabili­ssimo.

6,5 MITOMA Dentro per Nagatomo. Anche lui dal dischetto non sono riusciti a gestire come volevano. Anzi si sono fatti raggiunger­e. La Croazia ha più esperienza, come s’è visto dal dischetto. Ha gente come Gvardiol e Perisic che fa la differenza. Non incanta, è un po’ monotona e fatica terribilme­nte a rendersi pericolosa. Il Giappone è più divertente ma non sempre concreto.

Difesa e ripartenza La Croazia non ha mai voglia di forzare. È una delle pochissime squadre che evita di attaccare con 5 schierati quasi in parallelo a ridosso dell’area avversaria. Con Dalic non ci si schioda dal 4-3-3 che pretende di arrivare in zona gol con passaggi, triangoli, appoggi il più possibile corti. Quasi mille tocchi (980 per la precisione), ma troppo lenti per spaventare il Giappone che non aspettava altro: concedere il possesso e ripartire in scooter è la sua passione. Il c.t. Moriyasu, il contrario di Dalic in quanto ad alchimie tattiche, turnover e sostituzio­ni, sceglie di partire con la difesa a tre, affidandos­i alla manovra elegante di Kamada e agli strappi di Doan, i due trequartis­ti protetti dalla regia di Endo e Morita. Con la Croazia che decide di palleggiar­e bassa, la superiorit­à a centrocamp­o è sempre giapponese. Modric non esalta, Juranovic e Barisic hanno dei limiti, Kramaric e Petkovic sono inesistent­i in attacco. Così il Giappone prende coraggio, spinge, e nel finale va in gol in mischia, con Maeda, alla Paolo Rossi.

Mistero Perisic In tre non si arrendono mai nella Croazia.

fallisce, ma prima è stato un tormento continuo a sinistra. Non riuscivano a fermarlo.

6,5 DOAN Scatti, tagli, triangoli: mezzala che complica la vita a Barisic. Fortuna che c’è Gvardiol.

5,5 MINAMINO Poteva entrare prima. Verticaliz­zazioni e profondità, ma rigore sbagliato.

6,5 MAEDA Il gol sottoporta e tanto lavoro, anche se non sempre preciso.

5,5 ASANO Vorrebbe spaccare il mondo ma fa peggio del collega. Però segna il rigore (inutile).

Mucchio 6 JURANOVIC Dura con gli assalti improvvisi dei giapponesi. Meglio nella ripresa.

6,5 LOVREN Affidabile, sicuro, e anche decisivo: grande assist per il colpo di testa di Perisic.

7 GVARDIOL Miglior difensore del torneo? Un top a neanche 21 anni. Non fa passare nessuno, imposta e sbroglia situazioni con classe.

5,5 BARISIC Un po’ spaesato. Alla lunga regge, ma rischia il tracollo.

6 MODRIC Un bel tiro da fuori risolleva di poco una giornata tra le

meno luminose. Niente supplement­ari

6 MAJER Modric è un altro pianeta, ma ha movimenti e intuizioni buoni.

6,5 BROZOVIC C’è sempre. Cambiano anche Modric, ma lui no. Lotta, sbuffa, fatica, ma è come le bamboline che restano sempre in piedi. E va a segnare un rigore.

5,5 KOVACIC Spesso in ritardo. Soffre la mediana giapponese.

6 VLASIC Buona entrata per Kovacic e rigore vincente.

5 KRAMARIC Male male. Soltanto Petkovic fa peggio.

6,5 PASALIC Dove lo metti sta, qui attaccante di sinistra, ordinato. In più, il rigore.

4,5 PETKOVIC Malissimo. Sul gol o la passa lui o si fa anticipare.

6 BUDIMIR Entra per Petkovic, ha un’occasione, è nel gioco, perché subito fuori?

5 LIVAJA Dentro senza effetto. Rigore sul palo.

7,5 PERISIC Livakovic eroe, ma lui fa tutto. Il gol, due grandi occasioni, e aiuta anche dietro.

5,5 ORSIC Nel finale, non si vede.

7 ELFATH (Arbitro) Forse la miglior partita al Mondiale. Attento, autorevole, vede subito che su Petkovic non è rigore. L’assistente Atkins anticipa il Var sul gol giapponese. 6 PARKER (Guardaline­e) 7 ATKINS (Guardaline­e)

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