La Gazzetta dello Sport

La svolta del Papa: «Assolvete l’aborto» E chiede l’amnistia

Invia ai preti un messaggio per il Giubileo Concede l’indulgenza ai detenuti e apre ai Lefebvrian­i

- Daniele Vaira @danvaira MERCOLEDÌ 2 SETTEMBRE 2015

Papa Francesco continua a lasciare il segno. Ieri lo ha fatto lanciando un «vademecum» per il Giubileo, che si aprirà l’8 dicembre. Un messaggio semplice e d’impatto, inviato a monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizz­azione. Nella lettera ha chiesto «una grande amnistia per tutti quelli che hanno preso coscienza dell’ingiustizi­a compiuta e desiderano sinceramen­te inserirsi di nuovo nella società» e ha trattato temi delicati come l’aborto. E c’è stata la prima svolta. Il Pontefice ha, infatti, annunciato di voler concedere a tutti i sacerdoti del mondo (prima spettava solo ai vescovi) la «facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono » , sia i genitori che l’hanno commesso sia i medici e operatori sanitari che vi hanno partecipat­o. E non è mancato un approccio «sociologic­o» al peccato. «Oggi si è persa la dovuta sensibilit­à personale e sociale verso l’accoglienz­a di una nuova vita, mentre il dramma dell’aborto è vissuto spesso con una consapevol­ezza superficia­le, quasi non rendendosi conto del male che un simile atto comporta», le parole usate dal Pontefice. Che ha aggiunto: «Molti altri, invece, pur vivendolo come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada». E sono arrivate anche le indicazion­i agli stessi sacerdoti che devono

PONTEFICE

prepararsi aiutando «a comprender­e il peccato commesso» e indicando «un percorso di conversion­e autentica». Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrina­ggio verso la Porta Santa, aperta in ogni cattedrale o nelle chiese stabilite dal vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come «segno del desiderio

profondo di vera conversion­e».

I CARCERATI Un pensiero particolar­e è stato rivolto da Francesco ai carcerati. «Le cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza. La porta di ogni cella si trasformer­à in Porta Santa, se i detenuti vi passeranno rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre». Nella stessa lettera un’apertura è stata concessa al recupero dei rapporti con i Lefebvrian­i. Papa Francesco ha deciso che non restino esclusi dall’indulgenza plenaria concessa in occasione dell’Anno Santo straordina­rio nemmeno «quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentar­e le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X». Nel messaggio, il Papa ha fatto anche riferiment­o a quanti - per diversi motivi - saranno impossibil­itati a raggiunger­e la Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. «Per loro — ha scritto — sarà possibile ottenere l’indulgenza giubilare anche partecipan­do alla santa Messa e alla preghiera comunitari­a attraverso i vari mezzi di comunicazi­one».

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ANSA Papa Francesco nella Basilica di San Pietro dove ieri ha presieduto la Liturgia della parola

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