La Gazzetta dello Sport

Genoa, quattro gare per diventare grandi E torna pure Perotti

Andrà in panchina a Firenze Gasperini: «Vogliamo emozionare i tifosi»

- Filippo Grimaldi GENOVA

Fiorentina, Juve, Lazio e Milan, la seconda e l’ultima a domicilio. Parte oggi al «Franchi» il ciclo terribile di un Genoa che, in meno di un mese, farà capire quali possano essere le sue reali ambizioni e potenziali­tà per questa stagione. Gasperini, in questo senso, non ha però bisogno di conferme. «Abbiamo rinnovato la squadra, certo, ma non il suo spirito. In questo senso è simile al recente passato. Il calendario? Meglio togliersi subito certe avversarie. E poi, c’è un ottimo spirito in squadra, che ha un grande morale. Sappiamo che sono impegni complicati, però siamo pronti » . E questo vuol dire molto, se ad esempio Dzemaili ha impiegato meno di 48 ore per sentirsi genoano dentro.

IMMUTABILE E’ stato il segreto, e al tempo stesso il merito delle ultime stagioni di Gasperini sulla panchina rossoblù. La capacità di evolversi e migliorars­i anche se ogni anno la rosa viene radicalmen­te rinnovata. «I giocatori si tramandano il dna del Genoa, a cominciare dal modo di lavorare adottato qui » . Sembra facile, non lo è affatto. Ma diventa fondamenta­le per accelerare la coesione del gruppo, anche in serate come quella odierna, in cui in un colpo solo il tecnico perde pezzi pesanti in attacco, con Pavoletti e Gakpè ai box, e un tridente dove al fianco di Pandev e Ntcham («Ha 19 anni, eppure ha la sicurezza di un giocatore già affermato», spiega il tecnico) potrebbe entrare a sorpresa Capel, in ballottagg­io con Lazovic per una maglia. UN VECCHIO AMICO Gasperini ha speso parole bellissime per l’ex attaccante del Galatasara­y («Viene da una stagione complicata, ma siamo fiduciosi sull’evoluzione che avrà il suo rendimento», assicura il tecnico rossoblù), ma la soddisfazi­one è doppia. Oggi, infatti, l’allenatore ritrova fra i convocati l’argentino Diego Perotti, l’uomo del miracolo rossoblù nella scorsa stagione. Viene da un’estate difficile, fra i dubbi sul suo futuro, le offerte dall’Italia e dall’estero, il problema alla coscia destra accusato a metà del mese scorso, che ne hanno interrotto la preparazio­ne e rimandato l’esordio stagionale in campionato. Tuttavia, Gasperini userà cautela: il 27enne centrocamp­ista partirà dalla panchina («Lo vogliamo avere al massimo nelle prossime gare » , dice il tecnico), pronto a subentrare nel solito Genoa camaleonte. «Con la rosa attuale, possiamo optare su più soluzioni, ma l’obiettivo è quello di avere le idee chiare, al di là dei moduli».

IO CI CREDO La differenza principale rispetto ad esattament­e un anno fa sono comunque la coscienza e la consapevol­ezza nei mezzi del Genoa, a prescinder­e dai risultati che verranno. L’ha capito anche la gente. E’ stata superata quota 17mila abbonati, il miglior risultato in fatto di tessere vendute dal Grifone negli ultimi quattro anni. Fiducia, insomma, anche dall’esterno, ma non a scatola chiusa. La gente ha capito che il metodo di lavoro utilizzato da Gasperini darà frutti anche stavolta. «Noi avvertiamo il grande entusiasmo che c’è intorno alla squadra, notato pure in occasione dell’ultima gara casalinga contro il Verona. Vogliamo continuare a regalare ai tifosi le stesse emozioni». Perché uniti si vince.

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