Il ciclone giudiziario tiene unita la Lega Club preoccupati
Assemblea informativa dei legali e poca voglia di parlare. Il ruolo di Infront non è in discussione
Tutti in difesa del fortino. La Lega litigiosa, la Lega che si azzuffa come nelle peggiori beghe condominiali, ritrova sempre l’unità quando subisce attacchi dall’esterno. E quello della magistratura milanese, che indaga sui diritti tv e presunti finanziamenti indebiti ai club, è ritenuto tale. Ieri l’assemblea delle società di Serie A, la prima da quando è scoppiata la bufera giudiziaria, è trascorsa all’insegna del volemose bene. Troppo alti gli interessi in gioco, troppo importante la tenuta del sistema per mettere in discussione l’attuale maggioranza. Non è il momento.
BOGARELLI All’entrata e all’uscita dalla sede in via Rosellini quasi tutti i dirigenti hanno evitato di fermarsi davanti a microfoni e taccuini. Il presidente di Lega Maurizio Beretta si è limitato a un laconico: «Qualsiasi commento sulla vicenda sarebbe inappropriato». Per una strana coincidenza, in assemblea c’era anche Marco Bogarelli, presidente di quell’Infront Italy che è al centro delle indagini con i suoi vertici. L’advisor si è limitato a informare i presenti sui punti all’ordine del giorno che lo riguardavano - i diritti del campionato Primavera, la produzione e la regia della Serie A - e poi è an- dato via in religioso silenzio. Successivamente i legali della Lega hanno svolto una veloce informativa trasmettendo serenità: «Non c’è nulla da temere, tutto l’iter è stato fatto a regola d’arte». A un certo punto sembrava che volesse prendere la parola Adriano Galliani ma l’avvocato Cantamessa gli ha consigliato di evitare l’interven- to. Nessun contestatore, a parte qualche battuta colorita di Zamparini e Ferrero.
PREOCCUPAZIONE Tuttavia le società sono preoccupate perché l’asta dei diritti in pay tv 2015-18, quella che vale 943 milioni a stagione, viene ora messa in discussione dalle iniziative incrociate della Procura di Milano e dell’Antitrust, che giovedì terminerà le audizioni ascoltando Sky. In assemblea il clima era tranquillo, anche se i diritti tv sono linfa vitale per i bilanci ed è inevitabile che i club, soprattutto i medio-piccoli, siano particolarmente sensibili al tema. Di sicuro nessuno ha alzato polveroni né tantomeno ha messo in discussione il ruolo di Infront, allo stesso tempo advisor della Lega per i diritti tv e di 12 club del massimo campionato per il marketing.
CAIRO E THOHIR Dichiarazioni zero, a parte quelle abbottonatissime del presidente del Torino Urbano Cairo: «Nel momento in cui ci sono indagini preferisco non commentare. Meglio aspettare che chi indaga faccia il lavoro giusto e accerti che tutto sia stato fatto nella maniera più corretta, come mi sembra». Sulla stessa lunghezza d’onda Erick Thohir, dalla vicina (l’hotel Gallia dista alcune centinaia di metri dalla Lega) assemblea dell’Inter: «La partnership con Infront è trasparente a tutti i livelli, ci sono le autorità che stanno svolgendo le indagini e al momento non vogliamo sbilanciarci». A proposito dell’Inter: è iniziata l’era post-Fassone in Lega, con la doppia presenza di Bolingbroke e Williamson, che hanno assistito all’assemblea facendosi tradurre in simultanea il dibattito. Sotto sotto sperano che la lingua ufficiale della Lega diventi l’inglese...