La Honda replica a Rossi «Dimostreremo coi dati che ha tirato giù Marquez»
IANIERI
La chiave è in un verbo: «to stay», che nel linguaggio tecnico-giuridico applicato allo sport corrisponde all’italiano «sospendere». Ecco qui. Bastava leggere più attentamente la nota ufficiale del Tas. Perché nel reclamo presentato al Tribunale arbitrale dello sport contro la penalizzazione di tre punti sulla patente e la conseguente retrocessione all’ultimo posto in griglia a Valencia, Valentino Rossi chiede innanzitutto la sospensione cautelare della sanzione. Per chi mastica poco la giustizia sportiva, significa congelare il provvedimento fino al pronunciamento del Tribunale.
QUANTI RISCHI Diciamolo subito: non è una strada poco battuta, ma è certamente impervia. Il codice del Tas richiede tre presupposti per concedere la sospensiva di un provvedimento sanzionatorio, motivo per cui viene raramente accordata: il ricorso deve essere solido (ci vuole il fumus, come diciamo in Italia), la sospensione deve essere realmente dirimente (e qui ci siamo, perché partire dall’ultimo posto al Gp finale rischia di decidere il Mondiale), ma non deve ledere troppo gli interessi degli altri. E qui, a detta di molti addetti ai lavori, il ricorso di Valentino, che non corre contro il tempo, è debole: come la mettiamo con gli interessi di Lorenzo e di tutti gli altri partecipanti? Vedremo.
48 ORE Certamente, quella scelta dal legale di Rossi (il ticinese Massimiliano Maestretti dello studio PsmLaw, stimatissimo nell’ambiente) è la strada più breve (e forse anche per questo la più rischiosa): per dire, in questi casi solitamente il Tribunale non convoca nemmeno l’udienza, ma decide solo sulla base delle carte inviate dalle parti (a proposito, la Fim avrà inserito anche i nuovi dati messi a disposizione dalla Honda?). Nel caso in cui, come l’importanza della vicenda richiede, fosse invece fissato un dibattimento, la decisione arriverà comunque in tempi brevissimi. Tempi ancora oscuri, ma secondo alcune indiscrezioni, la questione dovrebbe risolversi nelle 48 ore che vanno da domani a venerdì.
COSA ACCADE SE Dopodiché, qualunque sarà la decisione del Tribunale, il successivo giudizio nel merito del ricorso di Rossi ne risulterà sgonfiato (e a lui interesserà poco) e, di fatto, limitato a certe condizioni. Se il Tas concederà la sospensione della sanzione, infatti, sarà probabile che in un secondo momento, a GP e Mondiali consumati, la riduca (come chiede Valentino) o la cancelli. Viceversa, se non arriverà la sospensiva, non arriverà nemmeno una riduzione, ma molto più probabilmente una conferma della decisione di Sepang. A quel punto, per fortuna, sapremo cosa è successo a Valencia.