È la notte del Mo-Ma, la coppia da Coppa che spaventa i tedeschi

L’attacco Allegri punta sui numeri di Mandzukic e Morata In Europa hanno segnato di più: 23 gol il croato, 8 lo spagnolo

Di fronte all’imprevedibile anche l’efficienza teutonica s’inceppa: basta un residuato bellico della seconda guerra mondiale trovato a Düsseldorf per mandare in tilt tutto, causando ritardi a treni e aerei. Per Mario Mandzukic l’imprevedibile è quel 3 nella casella «gol segnati» della nuova stagione: mai aveva cominciato così male e mai s’aspettava di tornare nel Paese dove è arrivato sul tetto d’Europa con tanti punti interrogativi. Però la macchina perfetta non è quella che non si rompe mai, ma quella che sa ripartire più veloce dopo ogni stop. Ci sono serate in cui più che agli umori del momento bisogna affidarsi ai numeri: per Mandzukic garantiscono le 23 reti nelle coppe europee (in 64 gare, senza contare l’Intertoto). È il miglior marcatore della Juve, seguito da Morata (8 in 21). Per questo Dybala, anche se è il più in forma e il più acclamato dalla folla, probabilmente stasera s’accomoderà in panchina, per fare spazio a chi sa già come si vince la Champions League.

COPPIA DA COPPA Mandzukic ha scoperto in Germania quanto è bello sollevare trofei. Qui con il Bayern Monaco nel 2013 divenne campione d’Europa con un gol all’altro Borussia, il Dortmund. Morata ha raccolto il testimone un anno dopo con il Real Madrid: nessuna rete nella partita decisiva, però aveva inaugurato la sua esperienza europea con una rete allo Schalke. A conferma che i tedeschi gli portano bene, nella scorsa stagione ha impallinato due volte il Dortmund, andata e ritorno. Imprevedibile per lui è stato giocare la seconda finale di fila, stavolta con un ruolo da primo attore, e segnare. Forse anche diventare in così poco tempo il giocatore più determinante in Coppa (copyright di Andrea Agnelli) dopo pochi mesi di apprendistato bianconero. A questo punto perché non so- gnare anche la terza? La stagione è nata male in campionato, ma in Europa la squadra non dà l’idea di aver accusato il contraccolpo delle partenze eccellenti.

COME IN INGHILTERRA L’inizio è stato peggio di una corsa a ostacoli: l’infortunio, una nuova lingua, l’eredità di Tevez, una ferita al gomito molto fastidiosa. Mandzukic è arrivato in Italia con la fama di realizzatore seriale, subito confermata dalla rete inaugurale in Supercoppa, ma finora non ha avuto bisogno