Toh, i migliori stavolta non sono i soliti stranieri
Quinta giornata ha evidenziato l’efficacia dei giocatori italiani Un trend che potrebbe essere sicuramente utile in chiave azzurra
No, non si tratta di una forzatura. È tutto semplicemente lineare e corrispondente alla realtà. Poi magari si può discutere sempre ed è tutto opinabile, ma il miglior quintetto della quinta giornata è completamente italiano. Un evento, possiamo dirlo. Anche perché stavolta i cinque che lo compongono non sono tutti azzurri, e non c’è neppure il migliore del nostro campionato, Alessandro Gentile.
I NUMERI Cominciamo: Brindisi ne inserisce due, nei ruoli di playmaker e ala grande. David Cournooh nella vittoria di Cantù è stato semplicemente perfetto, e non solo per l’incredibile 8/8 dal campo, diviso equamente tra 4/4 da due e 4/4 da tre: 20 punti in 21 minuti, da applausi. L’altro brindisino è Andrea Zerini, da questa stagione capitano della squadra allenata da Piero Bucchi. Il 27enne lungo ha chiuso addirittura in doppia doppia: 15 punti e 13 rimbalzi, dei quali ben 7 offensivi per un ragazzo che di solito non parte in quintetto, ma che viaggia stabilmente oltre i 20 minuti di impiego a gara. Nonostante la sconfitta, Awudu Abass mette su ancora una prova di grande sostanza, con 23 punti, 10 falli subiti e 9 rimbalzi conquistati. Anche lui, come Zerini, è il capitano della sua squadra e in quest’inizio di stagione sta dimostrando di essere pronto per l’azzurro della prima squadra. La guardia della settimana è un big. Di Pietro Aradori non c’è molto da raccontare, le sue prove a Reggio Emilia non è che facciano notizia più di tanto. Stavolta la notizia è in un dato inusuale. Se i 21 punti in 29 minuti contro Pesaro sono quasi la normalità (magari non con 9/10 nel tiro da due punti...), i 15 rimbalzi invece spiccano eccome per uno che rimbalzista di sicuro non è. L’azzurro sta dimostrando una crescita continua e forse per lui l’ambiente di Reggio è l’ideale per raggiungere quella continuità di rendimento che è alla base di tutto. Quattro quinti del quintetto li abbiamo citati, manca il centrone. Ed ecco il secondo azzurro: Marco Cusin, determinante nel blitz di Cremona a Torino: 15 punti in 21 minuti, con 7/8 al tiro e 7 rimbalzi. GLI ALTRI È stata la gran giornata degli italiani, senza dubbio. La lista è lunga, oltre a Cournooh, Aradori, Abass, Zerini e Cusin. Prendete Luca Campani, 11 punti e 8 rimbalzi in 24 minuti fondamentali per la vittoria di Varese a Capo d’Orlando. Lungo del 1990, anche lui viaggia facile oltre i 20 minuti di media a serata. Pesaro è stata sconfitta a Reggio Emilia, ma sono emersi il 23enne Marco Ceron (23 minuti, 10 punti), il 24enne Giulio Gazzotti (26 e 5) e Nicolò Basile (18 e 7), play di 20 anni. Per non dire del ritorno dopo l’infortunio di Stefano Mancinelli (16 punti in 22 minuti, ma non sufficienti a Torino per vincere la prima in casa) e della prova di Valerio Mazzola, 27 anni, 25 punti ieri anche se non decisivi per Bologna contro una Caserta che ha avuto Daniele Cinciarini a quota 25 punti e Valerio Amoroso a 20.
FIDUCIA Avete notato? Per una settimana alla ribalta non sono saliti i soliti noti, ma tutta una serie di ragazzi italiani di belle speranze. Non c’è il campionissimo, si potrebbe obiettare. Vero, però invece di andare sistematicamente all’estero a pagare ingaggi a sei cifre trovandosi poi a gestire prestazioni imbarazzanti, sarebbe meglio guardare in casa e avere fiducia. Paghi tanto meno, probabilmente ti diverti molto di più. Gli italiani ci sono, a tutti i livelli. Facciamoli giocare, e qualcosa di buono verrà fuori.