Pistorius affronta l’appello: rischia 15 anni di carcere
Cambiano il set, alcuni dei protagonisti, ma non l’attore principale. Inizia una nuova fase per Oscar Pistorius nella sua lunga rincorsa alla libertà definitiva. A Bloemfontein, sede della Suprema Corte d’Appello, comincia oggi il secondo grado di giudizio per l’omicidio colposo della fidanzata Reeva Steenkamp. Se il verdetto di primo grado verrà ribaltato, Pistorius, uscito di prigione lo scorso 19 ottobre e attualmente ai domiciliari per buona condotta, rischia una nuova condanna per omicidio volontario che nel giro di 48 ore gli riaprirebbe le porte del carcere di Pretoria questa volta minimo per 15 anni. A quel punto il campione avrebbe a disposizione un ultimo tentativo alla Corte Costituzionale.
CASSE VUOTE Accusa e difesa avranno un giorno, massimo due per convincere i 5 giudici della Corte d’Appello, poi toccherà ai togati chiudersi in camera di giudizio per rileggere tutte le carte del processo di primo grado ed emettere una nuova sentenza, la cui data dovrebbe essere comunicata proprio oggi. La portavoce della famiglia Pistorius ha fatto sapere che il campione paralimpico non sarà presente in aula, lo rappresenteranno i suoi legali; che continuano a difenderlo nonostante avessero dichiarato qualche settimana fa che le sue casse fossero ormai vuote. Al contrario, June Steenkamp, la madre di Reeva, dovrebbe esserci. Secondo William Booth, esperto di diritto penale dell’Università di Città del Capo, «ci sono buone possibilità che il verdetto venga ribaltato, dato che un soggetto che spara 4 colpi di pistola in una piccola toilette ha chiare intenzioni di uccidere».