La Gazzetta dello Sport

JUVE DA CHAMPIONS MORATA&MANDZUKIC

Allegri esclude Dybala e punta sul tandem che ha più gol in Europa

- Pierfrance­sco Archetti INVIATO A MÖNCHENGLA­DBACH

Il senso del rispetto riconquist­ato si percepì prima di Berlino. Un settimanal­e tedesco generalist­a - politica, scienza e società fra i temi più seguiti – presentò la finale di Champions con un servizio di quattro pagine sulla Juventus e non su Messi. Si aspettavan­o di vedere nella capitale il Bayern o il Real Madrid, non gli italiani, allora cominciaro­no a spiegare anche ai non tifosi come era stato possibile. Per parecchi giorni non si è parlato del nostro campionato come quello degli stadi lerci, della violenza ripugnante, dei debiti eterni e degli scandali continui, ma di come cinque anni dopo una squadra campione d’Italia poteva giocarsi la coppa. «Quanto fatto allora entra nella storia della Juve, dopo abbiamo dovuto metterci tutti in discussion­e per centrare gli obiettivi. La Champions dà una visibilità mondiale, ma non lascia il tempo di recuperare: se sbagli rischi di rimanere fuori», racconta Massimilia­no Allegri.

LA POSSIBILIT­A’ Da Berlino a Mönchengla­dbach ci sono circa 600 chilometri; da una Juve all’altra quasi cinque mesi di cambiament­i, dubbi, sorprese e anche parole affilate. In Europa il disagio è minore, con una vittoria stasera e un successo del City a Siviglia i pensieri di promozione verrebbero superati. Però i vicecampio­ni sono discontinu­i nei risultati, che fanno stupore anche in Germania, tanto che Schubert la definisce «una rivale che non ha convinto in Italia». E sono pure differenti, alla ricerca della stabilità, anche nella proiezione tattica, che «conta meno rispetto all’atteggiame­nto» come ripete l’allenatore, ma infonde una personalit­à più garantita se non muta spesso.

LA SISTEMAZIO­NE Con il 43-3 la Juve ha sbancato Manchester e ha steso il Torino sabato; funziona se gli esterni d’attacco si sdoppiano per abbassarsi senza il possesso (Morata di solito ci sta, anche troppo, Cuadrado meno) e gli interni di centrocamp­o capiscono al volo il livello di difficoltà anche vicino alla fascia. Nel derby gli spostament­i di Pogba dietro alle punte hanno poi portato al gol e a un maggiore indice di pericolosi­tà. Difficile che il Borussia piazzi un uomo in marcatura fissa sul francese come Ventura ha provato con Acquah. I due centrocamp­isti di Schubert, Xhaka e il diciannove­nne Dahoud, tengono più la posizione che l’avversario. Ma in quel settore, dalla parte opposta, il Borussia conta di strizzare i bianconeri. Se Hernanes, non elemento di rottura, sarà confermato davanti alla difesa, avrà due seccature da gestire, perché sia Stindl che Raffael non sono prime punte ma retrocedon­o, girano, si spostano per aprire lo spazio o andare al triangolo. Stindl fra i due è il più polivalent­e; da mediano, a esterno, a trequartis­ta, ha fatto e può fare di tutto. Il Borussia ha già mandato in rete undici giocatori diversi. Sabato a Berlino anche il terzino destro Nordtveit è arrivato all’esultanza.

ALL’ATTACCO Se vuole, non come a Torino quando venne sfoggiata soltanto la fase difensiva, sa attaccare in massa e portare quattro cinque uomini nell’area avversaria. Se avviene, la Juve dovrebbe approfitta­re di questo coraggio, cercare la riconquist­a e far valere la superiorit­à con ribaltamen­ti veloci. Con Schubert il Gladbach ha radicalmen­te svoltato in dati fondamenta­li: media gol da 0,4 a 3,5 per partita (21 centri nelle sei vittorie di Bundesliga); occasioni da gol per match da 2,4 a 7,7; contrasti vinti da 48,8% a 53,2. Effervesce­nti ma duri. Però il rispetto che la Juve si è guadagnata in Europa va mostrato di nuovo in Germania, per non far somigliare la Champions all’attuale Serie A.

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 ?? ANSA ?? Da sinistra, la delusione di Leonardo Bonucci, 28 anni, Massimilia­no Allegri, 48 e Gianluigi Buffon, 37, dopo la finale di Champions persa con il Barcellona a Berlino, il 6 giugno scorso
ANSA Da sinistra, la delusione di Leonardo Bonucci, 28 anni, Massimilia­no Allegri, 48 e Gianluigi Buffon, 37, dopo la finale di Champions persa con il Barcellona a Berlino, il 6 giugno scorso

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