IL CORAGGIO DEI BIG E UNA SQUADRA VERA
Inter e Milan sconfiggono le squadre romane e raggiungono il primo e quinto posto in classifica mettendo in discussione il dominio del centro-sud. I nerazzurri di Mancini sin dall’inizio veleggiano nell’alta classifica anche se il loro gioco non sempre è stato convincente.
Inter e Milan sconfiggono le squadre romane e raggiungono la prima e quinta posizione in classifica mettendo in discussione il dominio del centrosud. I nerazzurri di Mancini sin dall’inizio veleggiano nell’alta classifica anche se il loro gioco non sempre è stato convincente. Roberto dimostra grandi capacità gestionali e tattiche, sa modellare la squadra a seconda delle esigenze e dell’avversario, dimostra carisma, conoscenza e capacità di scelte coraggiose come solo i grandi posseggono ma il buon gioco ancora non è il leader e la guida della squadra. L’Inter è formata da giocatori forti fisicamente, esperti, in generale con una buona tecnica, alcuni sono talenti e tutti caratterialmente assai determinati. Tuttavia questo non la trasforma ancora in una squadra «bonita», creativa e divertente. Se Mancini riuscirà a formare un collettivo organico potrebbe diventare una grande favorita anche in considerazione della mancanza per lei e per il Milan di impegni internazionali che ne aumenterebbero sì il profilo e il ritorno economico ma a discapito di un dispendio psicofisico enorme con conseguenze negative per la salute dei giocatori, per la mancanza di allenamenti e per i punti in campionato.
Mancini è un allenatore ottimista perché vorrebbe vincere attraverso la bellezza ed il dominio del gioco: è un perfezionista che non credo sia totalmente soddisfatto malgrado i risultati. Se vorrà riuscirci, dovrà mettere il gioco al centro del progetto e non il singolo. È persona intelligente, con la giusta ambizione, ha acquisito grandi esperienze internazionali: ce la può fare. I rossoneri di Mihajlovic vincono e convincono (per la prima volta) contro la temuta Lazio. Partita esemplare per chiarezza di idee e convinzione. Esiste una squadra «vera», nello spirito e nel gioco. Una compagine ben collegata e collocata, con tempi di gioco e movimenti senza palla corretti. Il tutto ha facilitato le soluzioni e la collaborazione esaltandone le qualità tecniche. In fase di non possesso i rossoneri hanno letteralmente asfissiato gli storditi avversari con un pressing continuo, il recupero palla poi consentiva ripartenze e transizioni letali che annichilivano l’avversario. I raddoppi, una squadra sempre in superiorità numerica nei pressi della palla, le marcature e la capacità di condizionare le idee e la precisione dei passaggi avversari, sono risultati determinanti. Mentre in fase di possesso, le ripartenze, le verticalizzazioni, i tempi di gioco e di smarcamento, uniti a uno stato di forma ottimale, hanno consentito ai vari Bacca, Cerci e Bonaventura di essere praticamente imprendibili. Quando la squadra funziona e il gioco la guida, anche la sfortuna non incide, come è successo nonostante gli infortuni degli ottimi Alex e Bertolacci. Il centrocampo sotto la guida del professor Montolivo ha vinto il confronto anche perché aiutato dai terzini De Sciglio e Antonelli. È vero che una rondine non fa primavera ma ora i giocatori hanno constatato che possono farlo.
Forse poi Galliani non aveva commesso così tanti errori e Mihajlovic, oltre a essere una persona seria, è anche un ottimo allenatore, il tutto per la gioia di Berlusconi e dei tifosi milanisti. Credeteci, non è troppo tardi.