La Gazzetta dello Sport

DA HANDA A PERIN PORTIERI DECISIVI

- di ALBERTO CERRUTI email: acerruti@rcs.it

Il numero uno dei numeri uno è sempre lui, Gigi Buffon, guarda caso il primo anche in ordine di apparizion­e nel fine settimana deciso dai portieri, nel bene o nel male. Due suoi interventi da campione bloccano altrettant­i colpi di testa ravvicinat­i di Glik e così il possibile 2-1 del Torino si trasforma nel definitivo 2-1 della Juventus in pieno recupero. Sette per Buffon (voto «Gazzetta») mentre il suo collega Padelli, impotente nell’azione del gol di Cuadrado, viene bocciato con un 5,5.

Dal migliore degli italiani al migliore degli stranieri, da Buffon ad Handanovic cioè, il numero uno dell’Inter che indirettam­ente si diverte a smentire i troppi numeri applicati al calcio. Perché la Roma tira di più nello specchio (9-3), batte più angoli (9-4) ha un maggior possesso palla (59,2%), ha una percentual­e maggiore di passaggi riusciti (84,1%) ed effettuati (522-371), ma in porta ha Szczesny che dorme sul tiro di Medel, non a caso al suo primo gol nerazzurro, e si becca una giusta insufficie­nza (5,5). Handanovic, che già aveva «regalato» due punti all’Inter martedì scorso a Bologna negando il gol dell’1-1 a Destro, si merita un 8 pieno e autorizza una domanda: che cosa sarebbe successo a portieri invertiti?

L’Inter, che sabato si era addormenta­ta sola in testa, viene raggiunta in fretta dalla Fiorentina che non ha bisogno delle parate di Tatarusanu per mettere al sicuro il successo contro il Frosinone. E allora nel finale Paulo Sousa fa esordire il ventenne Lezzerini, mentre il suo collega Stellone schiera a sorpresa il brasiliano Zeppino, che si salva con un 6 quasi da record, visto che incassa quattro gol. Con l’Inter e la Fiorentina poteva esserci anche il Napoli al comando della classifica e invece le grandi parate del genoano Perin, decisivo almeno quattro volte con un bel 7,5 in pagella, costringon­o Higuain e compagni ad accontenta­rsi del secondo 0-0 in campionato. In questo caso, però, non si può avanzare il sospetto che invertendo i portieri il risultato sarebbe stato diverso, perché Reina se la cava con un 6 soltanto perché sbriga la cosiddetta ordinaria amministra­zione. E in fondo questa è la grande differenza, rispetto all’Inter, che in prospettiv­a gioca a favore del Napoli, capace di andare avanti senza i miracoli del proprio portiere, protetto da una grande difesa. Fin qui, infatti, la squadra di Sarri ha incassato soltanto un gol in più di quella di Mancini, ma ne ha realizzati ben dieci in più.

Nel festival dei portieri merita una citazione anche Rafael (7,5) il migliore del Verona, unica squadra che non ha ancora vinto in campionato ma grazie alle sue parate ha salvato lo 0-0 con il Carpi, evitando di rimanere da sola all’ultimo posto.

E infine nel Milan che stravince contro la Lazio si è rivisto il sedicenne Donnarumma, all’esordio in trasferta, che non convince ancora del tutto (6) anche se Mihajlovic non lo toglierà più, se non altro perché da quando è entrato lui al posto di Diego Lopez sono arrivate tre vittorie consecutiv­e, come non succedeva dai tempi di Seedorf. L’ultima e più convincent­e prestazion­e dei rossoneri non può però far passare in secondo piano le gravi incertezze di Marchetti (4) il peggiore all’Olimpico. E pensare che doveva essere lui l’erede di Buffon in Nazionale. Ma questo, per adesso, è un altro discorso.

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