La Gazzetta dello Sport

Con Pastore-Di Maria domina sempre il Psg E si rivede Verratti

Lilla battuto 2-1: la squadra di Blanc conquista la Coppa di Lega. L’azzurro, al rientro dopo due mesi, gioca 15 minuti

- Alessandro Grandesso SAINT DENIS (FRANCIA) @agrandesso

La comunicazi­one funerea di Blanc, negli ultimi dieci giorni, indotta dall’eliminazio­ne ai quarti di Champions League per il quarto anno di fila, ha avuto effetti nefasti sul Psg. Una squadra ieri a lunghi tratti triste, quasi rassegnata a un’altra stagione normale. Cioè da campione di tutto in patria, ma a secco in Europa. Il sorriso al Psg, in finale di coppa di Lega contro il Lilla (2-1), l’hanno restituito Pastore e Di Maria con due guizzi valsi il terzo titolo stagionale, dopo supercoppa e scudetto. Manca ancora la coppa di Francia. Ma il vero raggio di luce è stato l’ingresso di Verratti, al 30’ della ripresa, dopo 63 giorni di assenza per una scomoda pubalgia. Una buona notizia che dovrebbe mettere di buon umore anche il c.t. Conte già alle prese con il forfait di Marchisio, ma che all’Europeo potrà contare sul talento di Manoppello.

LEADER L’azzurro è entrato subito dopo il vantaggio di Di Maria, ma con un Psg già in dieci per l’espulsione di Rabiot, am- monito due volte nel giro di una ventina di minuti. In teoria, il francese, ieri in regia al posto dell’infortunat­o Motta, dovrebbe essere uno di quelli cui affidare il centrocamp­o in futuro, ma al giovane formato in casa manca quella maturità che invece Verratti ha già acquisito, diventando uno dei leader dello spogliatoi­o. E anche il giocatore più amato dai tifosi che l’hanno accolto con cori e applausi non appena ha iniziato a riscaldars­i. Poi il boato all’ingresso, onorato subito riordinand­o il gioco del Psg, alzando il baricentro e impostando azioni pericolose, recuperand­o palla, riversando nel pressing quella grinta necessaria per ridare un’identità forte a una squadra ancora in lutto per l’eliminazio­ne di Champions. Verratti è certo mancato in Europa, ma Blanc ha avuto il torto di spostare l’attenzione sull’assenza del centrocamp­ista, indebolend­o così

la sua squadra anche mentalment­e. In ogni caso, l’azzurro, nel quarto d’ora concessogl­i, ha rapidament­e offerto riferiment­i certi, restituend­o fiducia ai compagni passati in vantaggio con un bel tiro da fuori di Pastore, ma raggiunti su punizione da Sidibé, complice una falla nel muro di Silva.

SIRIGU Dalla serata di festeggiam­enti del Psg, emerge un’altra buona notizia per Conte. Ossia l’ottimo stato di forma di Sirigu. Il portiere vive un’annata difficile, da panchinaro forzato di un Trapp che però non ha convinto. Neanche in Champions dove in teoria avrebbe dovuto fare la differenza. Il Psg invece è uscito ai quarti provando che il problema non era tra i pali dove Sirigu anche ieri si è dimostrato decisivo. Prova che il sardo non ha mai mollato garantendo massima profession­alità nonostante la concorrenz­a falsata da un Trapp che dovrebbe fare le valige quest’estate per far spazio però ad Areola, in prestito al Villareal.

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Marco Verratti, 23 anni, al centro dei festeggiam­enti: non giocava da 2 mesi

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