Cagliari a fatica Spicca solo Sau Il Lanciano c’è: sfiorato il colpo
«Siamo stanchi». Ferrari pareggia: bella risposta dopo il -5. Maragliulo esulta
La Serie A può attendere. Il Cagliari che boccheggia con un Lanciano feroce e determinato (anche per i 5 punti di penalizzazione beccati in settimana) è l’icona di una squadra insicura, stanca, con la testa pesante. L’ 1- 1 lascia l’amaro in bocca agli ospiti. «Avrei firmato per un pari. Alla luce di quel che abbiamo fatto si poteva anche vincere» gongola Maragliulo. Il tecnico degli abruzzesi accelera: «Se avessimo aspettato il Cagliari, sarebbe andata peggio. A 4 gare dalla fine per salvarti bisogna cercare di giocare. La penalizzazione? I ragazzi hanno reagito bene».
STANCHEZZA Il Cagliari balbetta e gli inseguitori non mollano. La squadra di Rastelli gioca sabato sempre in casa con il Livorno: per andare in A deve vincere e sperare nel pari delle rivali. Ma dopo questa prova opaca ci pensano in pochi. «Abbiamo raschiato il fondo del barile. Se a 5 minuti dalla fine ti rendi conto che rischi più di perdere che di vincere, è bene accontentarsi: pareggiando in casa con Novara, Spezia e Perugia saremmo già in A» spiega Rastelli. «Siamo stanchi, Deiola e Munari faticavano. I cambi? Ceppitelli sta stringendo i denti, mi ha chiesto di uscire, Di Gennaro ha pagato dazio». Il Cagliari a caccia del record di 23 vittorie (Zola e soci nel 2003-04, primi in B con 83 punti col Palermo) è parso correre con un’incudine sulle spalle. Eppure i rossoblù sono partiti bene, ma è mancato l’ultimo passaggio. Sau (8 gol) sblocca con una magia da fuori area all’incroci). I rossoblù hanno cercato il bis, ma è stato il Lanciano con Ferrari a gelare i 14mila spettatori: la punta ha beffato Ceppitelli e Capuano ma a tu per tu con Storari ha messo fuori. I sardi hanno risposto con Munari, Sau, Deiola e Di Gennaro. Il 2-0 sembrava vicino, invece è arrivato l’1-1: indecisione di Ceppitelli, Ferrari fulmina Storari.
FISCHI Il Lanciano dopo il pari è cresciuto. Ci provano Vastola, Bacinovic e Marilungo. Il Cagliari è invece stato sempre meno lucido. Il primo corner per la vice capolista è arrivato al 30’ della ripresa. La sostituzione di Di Gennaro per Fossati non ha aiutato. Poi Rastelli ha tolto anche Sau, dolorante, per il centrocampista Tello. L’unico brivido lo offre Fossati: destro secco, Cragno in angolo. Poi la fine, con i fischi del Sant’Elia a Minelli (negato un rigore al Cagliari) e soprattutto alla squadra di Rastelli. «Dal 12 luglio abbiamo l’obbligo di vincere sempre: è logorante. Altre squadre si sono nascoste e sono più leggere mentalmente. Ai ragazzi non rimprovero nulla, quel che conta è salire» conclude il tecnico. La A è dietro l’angolo. Ma quanta fatica.