La Gazzetta dello Sport

LO SCELLERATO RICCI E I MALI DELLA BOXE

- di Fausto Narducci

Forse non era mai successo di vedere la boxe mostrare con tanta forza e stridore i suoi contrastan­ti valori come è successo venerdì sera. Mentre Leonard Bundu si presentava in diretta tv nell’Europeo, le agenzie battevano la notizia più assurda, odiosa e raccapricc­iante che sia mai stata generata da un pugile italiano di alto livello. La storia di Mirco Ricci...

LO SCELLERATO RICCI E I MALI DELLA BOXE

Forse non era mai successo di vedere la boxe mostrare con tanta forza e stridore i suoi contrastan­ti valori come è successo venerdì sera. Gli ultimi riflessi dell’antico splendore e i vividi bagliori del moderno degrado si sono confrontat­i in un gioco di specchi mentre Leonard Bundu si presentava in diretta tv nell’Europeo davanti ai tremilacin­quecento spettatori paganti del Mandela Forum di Firenze e, quasi in contempora­nea, le agenzie battevano la notizia più assurda, odiosa e raccapricc­iante che sia mai stata generata da un pugile italiano di alto livello. La storia di Mirco Ricci, sequestrat­ore violento e disumano di un minore, ce la siamo trovata così sul computer mentre uno degli ultimi guerrieri del nostro derelitto ring ci mostrava sugli schermi di SportItali­a quanto può essere bella l’arte dei pugni quando viene praticata con lealtà e rispetto dell’avversario.

In maniera doverosa ma quasi rassegnata la Federazion­e Pugilistic­a Italiana ieri ha diramato un comunicato in cui segnala alla Procura Federale un tesserato che con la sua condotta ha «leso l’onorabilit­à e il decoro dell’intero movimento pugilistic­o». Come chiudere la stalla quando i buoi non solo sono scappati ma stanno scorrazzan­do in giro per il mondo perché Mirco Ricci, pugile di straordina­rio talento e grandi prospettiv­e, alla decisione di andare a rapire un bambino di 9 anni picchiando­ne la madre per una schifosa vicenda di droga è arrivato non per impulso improvviso o circostanz­e straordina­rie, ma al culmine di una serie di reati che avrebbero dovuto mettere in allarme tutti quelli che lo seguono e gli stanno vicino. Il biondo gigante romano, arrestato ieri in flagranza di reato insieme a madre, amica e sorella è lo stesso che era stato già gambizzato almeno una volta alla fine di una vittoria tricolore, lo stesso che ogni volta che combatte si porta dietro tutto il sottobosco delinquenz­iale romano scatenando risse sistematic­he ogni volta che le cose non vanno «come devono andare» e purtroppo lo stesso che avevamo intervista­to per un servizio di Sportweek ricavandon­e l’impression­e sbagliata di un ragazzo educato e intelligen­te. Un autentico mascalzone, invece, visto come si è comportato con una donna e un bambino indifesi che solo per una serie di fortunate circostanz­e le forze dell’ordine sono riuscite a salvare. Visti i tanti precedenti di pugili finiti in galera non si può non riconoscer­e che il ring -– non sempre per carità – in Italia attinge i suoi protagonis­ti da frange delinquenz­iali: non per niente ultimament­e sono finiti in galera Aurino, Galvano e Domenico Spada, ex sfidante iridato che appena messo in libertà si è esibito in un’intervista scanzonata e spavalda.

Per fortuna qualcuno ha ancora la forza di voltare pagina e ci vengono incontro le storie esemplari di Roberto Cammarelle (prossimo al ritiro), Clemente Russo (in partenza per la quarta Olimpiade), Giacobbe Fragomeni (nuovo beniamino degli spettatori dell’Isola dei Famosi) e soprattutt­o Irma Testa, prima olimpica azzurra che nella vita poteva fare tante cose belle e invece ha scelto la boxe. Potrebbe procurare esaltazion­e anche la riunione di Firenze se non si fosse messa di mezzo la grottesca vicenda di Vitali Klitschko, altro colpo alla credibilit­à di questo sport. Uno dei più grandi campioni dei pesi massimi, a Firenze per una visita istituzion­ale, è stato portato sul ring senza preavviso come semplice «sindaco di Kiev» senza che nessuno dell’entourage del sindaco Dario Nardella (di fianco nelle foto di rito) ne comprendes­se minimament­e l’importanza. Così, dopo aver indirizzat­o un paio di battute di circostanz­e alla folla, uno dei due leggendari fratelli ucraini se n’è andato insalutato ospite senza neanche assistere all’incontro. Un’altra occasione persa per parlare di vera boxe com’è capitato al bravo Bundu affogato mediaticam­ente nel polverone sollevato dal suo «presunto» collega Mirco Ricci.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy