ALLEGRI SA TENERE I SUOI SULLA CORDA
Meglio un festeggiamento in differita, davanti alla tv, o uno dal vivo, allo Stadium contro il Carpi? Dilemma non particolarmente amletico quello che accompagna la Juve oggi a Firenze.
Meglio un festeggiamento in differita, davanti alla tv, o uno dal vivo, allo Stadium contro il Carpi? Dilemma non particolarmente amletico quello che accompagna la Juve oggi a Firenze. Basta fare più punti del Napoli per cucire un nuovo scudetto sulla maglia, ma quello di Firenze è un match point privo di grande tensione. Perché rivoltare la partita è improbabile e il titolo ai bianconeri è una questione di tempo: oggi (anzi domani visto che Roma-Juve si gioca lunedì), o un altro giorno, ma l’opzione “mai più” è praticamente inesistente. E dato che manca poco meno di un mese alla finale di coppa Italia con il Milan, Allegri sembra quasi contento di dover tenere i suoi con la mente accesa e collegata al presente: rilassarsi per troppo tempo potrebbe risultare negativo. Gli effetti di un eccessivo relax si sono visti nell’inizio di stagione della Juve ferita dalla finale persa a Berlino oltre che confusa fra arrivi e partenze. Questa volta invece l’uscita dalla Champions ha reso gli uomini di Allegri ancora più voraci: non c’è stata un’estate in mezzo per ripensare a quello che si sarebbe dovuto o potuto far meglio, ma pochi giorni, poi il ritorno al campionato con la voglia di azzannarlo. E nella fame c’è tutta questa Juve bulimica, capace di una rimonta impronosticabile e impronosticata. Che il fatto si compia domani o fra qualche giorno, cambia poco: fissare lo scudetto sul campo della rivale Fiorentina potrebbe al massimo aggiungere qualche tocco di sapore a un piatto strutturato. La Juve che vince in Italia da un quinquennio si sta piuttosto preoccupando di mettere le basi per provare a dominare n Europa: è questo l’obiettivo confessato per la prossima stagione ed è questo il significato delle ultime giornate di un campionato raddrizzato come per magia.
Mentre la Juve attende con la pazienza che è diventata una delle sue qualità più apprezzate, l’Inter continua ad andare sulle montagne russe. E’ un luna park di emozioni al quale i tifosi nerazzurri sono abituati, ma purtroppo per loro e per Milano le squadre milanesi ormai dispensano brividi soltanto nelle singole partite. Perso l’obiettivo Champions League, la multinazionale Inter (l’Udinese non è da meno: per la prima volta in serie A si è giocata una partita senza neppure un italiano in campo) può soltanto sperare di chiudere bene, meglio di un Milan sempre più tormentato. Internazionali si nasce, ma non era questo il grado di internazionalità al quale Inter e Milan avevano abituato i tifosi. Milano resta aggrappata all’Europa League, mentre la Juve naviga tranquilla verso uno scudetto storico. I brividi di tensione sono un ricordo sbiadito.