La Gazzetta dello Sport

ALLEGRI SA TENERE I SUOI SULLA CORDA

- di Alessandra Bocci

Meglio un festeggiam­ento in differita, davanti alla tv, o uno dal vivo, allo Stadium contro il Carpi? Dilemma non particolar­mente amletico quello che accompagna la Juve oggi a Firenze.

Meglio un festeggiam­ento in differita, davanti alla tv, o uno dal vivo, allo Stadium contro il Carpi? Dilemma non particolar­mente amletico quello che accompagna la Juve oggi a Firenze. Basta fare più punti del Napoli per cucire un nuovo scudetto sulla maglia, ma quello di Firenze è un match point privo di grande tensione. Perché rivoltare la partita è improbabil­e e il titolo ai bianconeri è una questione di tempo: oggi (anzi domani visto che Roma-Juve si gioca lunedì), o un altro giorno, ma l’opzione “mai più” è praticamen­te inesistent­e. E dato che manca poco meno di un mese alla finale di coppa Italia con il Milan, Allegri sembra quasi contento di dover tenere i suoi con la mente accesa e collegata al presente: rilassarsi per troppo tempo potrebbe risultare negativo. Gli effetti di un eccessivo relax si sono visti nell’inizio di stagione della Juve ferita dalla finale persa a Berlino oltre che confusa fra arrivi e partenze. Questa volta invece l’uscita dalla Champions ha reso gli uomini di Allegri ancora più voraci: non c’è stata un’estate in mezzo per ripensare a quello che si sarebbe dovuto o potuto far meglio, ma pochi giorni, poi il ritorno al campionato con la voglia di azzannarlo. E nella fame c’è tutta questa Juve bulimica, capace di una rimonta impronosti­cabile e impronosti­cata. Che il fatto si compia domani o fra qualche giorno, cambia poco: fissare lo scudetto sul campo della rivale Fiorentina potrebbe al massimo aggiungere qualche tocco di sapore a un piatto strutturat­o. La Juve che vince in Italia da un quinquenni­o si sta piuttosto preoccupan­do di mettere le basi per provare a dominare n Europa: è questo l’obiettivo confessato per la prossima stagione ed è questo il significat­o delle ultime giornate di un campionato raddrizzat­o come per magia.

Mentre la Juve attende con la pazienza che è diventata una delle sue qualità più apprezzate, l’Inter continua ad andare sulle montagne russe. E’ un luna park di emozioni al quale i tifosi nerazzurri sono abituati, ma purtroppo per loro e per Milano le squadre milanesi ormai dispensano brividi soltanto nelle singole partite. Perso l’obiettivo Champions League, la multinazio­nale Inter (l’Udinese non è da meno: per la prima volta in serie A si è giocata una partita senza neppure un italiano in campo) può soltanto sperare di chiudere bene, meglio di un Milan sempre più tormentato. Internazio­nali si nasce, ma non era questo il grado di internazio­nalità al quale Inter e Milan avevano abituato i tifosi. Milano resta aggrappata all’Europa League, mentre la Juve naviga tranquilla verso uno scudetto storico. I brividi di tensione sono un ricordo sbiadito.

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