La Gazzetta dello Sport

B: Crotone gioia rinviata Cagliari e Bari in frenata Trapani da urlo: ora è 3°

Il gol di Modesto (marcatore n. 18) lancia Juric, poi quello del Trapani nega l’aritmetica

- Gaetano Imparato INVIATO A CROTONE

L’assaggio di A è breve, emozionant­e, intenso, dura solo 12 minuti. Dalle 15.27 — al gol di Modesto — alle 15.39 quando il Trapani segna al Cesena di Drago (crotonese doc). Finisce 2-0: al Como i de profundis (lo salva solo un miracoliss­imo), ai calabresi di Juric gli alleluia innescati dal gol dell’unico ragazzo di Calabria in campo ad inizio gara. Titolare a sorpresa Modesto, quasi come il destino lo tirasse per i capelli all’appuntamen­to con la storia della sua città. Piazza la bordata di collo piede (è il 18° realizzato­re nella coop del gol dei Vrenna) per l’1-0 utile ad esorcizzar­e un Como che osa tanto e rischia pure molto, come «l’autopalo» di Casasola un minuto prima del vantaggio (goffo, di testa, su un cross) e un tiro di Budimir che Scuffet aveva respinto un attimo prima. L’artefice? Sempre Palladino, due assist gol e tanta rincorsa in fase di non possesso, per non fare saltare i nervi a Juric ed equilibrar­e il tutto nel dì di festa (un tantinello anticipata).

DUELLI Cuoghi cambia: retroguard­ia a 4, attacco praticamen­te a tre, tanto da obbligare Juric a difendere anche con Modesto, e arretrare sulla sua catena pure Palladino, con Ricci dietro Budimir e calabresi raccolti in un fazzoletto di zolle per ripartire. Ma la mediana jonica è burrosa, non ruba un pallone, Juric s’incavola di brutto. L’uscita di Di Carmine per Balasa (infortunio) aggrava la situazione. Fase difensiva da minimo sindacale, da testa tra le nuvole per sbirciare che fattezze abbia la A. Ricci e soci giocano come in apnea. Il Como, con Bessa, infila la palla nell’incrocio dei pali: se Cordaz non volasse alla Batman il pari sarebbe indigesto, meritato e l’assaggio di A breve quanto un tiro di sigaretta. Il raddoppio, però, chiude i giochi (44’ Palladino s’infila, sul lato, e serve a Budimir la girata di sinistro, bella e precisa) ma non spegne un Como che pretende, e si prende, la sua razione di applausi. LA CHIAVE Juric, dopo il riposo, assestata la mediana (dentro Capezzi), vorrebbe riprende a difendere a tre ma non può, e la mossa di Cuoghi (dentro l’ariete Gerardi, ma perché per Ganz?) con un 4-3-1-2 che pone Bessa dietro le punte, Brillante sulla fascia (bella la sassata respinta da Cordaz al 26’), irretisce un po’ la capolista. Il Crotone gioca, gatto col topo, senza strafare, senza dannarsi, si salva di traversa visto che Bessa è libero di muoversi e di tirare dalla distanza (39’ per poi farsi espellere, nervoso, con un vaffa all’arbitro nel recupero). Il Crotone mette solo il naso in A anche se la città è già un’orgia di gioia. Cuoghi, da ex, le fa i compliment­i: «A meritata, programman­o anni prima, mentre certi club progettano si e no a 15 giorni...».

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LAPRESSE A Crotone la A non è ancora matematica ma già si festeggia
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ATTACCANTE DEL CROTONE PALLADINO 7,5

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