La Gazzetta dello Sport

L’urlo di Martial Van Gaal in finale all’ultimo respiro

- CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Fellaini e autogol di Smalling, poi decide il francese. De Gea para un rigore a Lukaku

La vecchia Coppa d’Inghilterr­a è questa: spettacolo allo stato puro. La semifinale EvertonMan­chester United è fedele alla storia, come tradizione comanda, nei giorni in cui la regina Elisabetta II celebra i 90 anni, omaggiata persino dal presidente statuniten­se Barack Obama. Il 2-1 che consegna la finale ai Red Devils dopo ben 9 anni – l’ultima volta nel 2007 – matura al 93’, quando il profumo dei supplement­ari in tutte la parti del mondo avrebbe consigliat­o alle due squadre un patto di non aggression­e per giocarsela poi nell’extratime. Ma qui siamo a Wembley e Anthony Martial, personalit­à in dosi industrial­i, reclama il pallone a Herrera. L’attaccante francese parte alla carica e dopo aver dispensato assist — per l’1-0 di Fellaini —, numeri d’autore e altre perle in ordine sparso, decide che è arrivato il momento di prendersi una fetta di gloria. La sua botta impallina Rhodes e sullo slancio Martial si tuffa tra i tifosi dello United, impazziti, mentre i giocatori dell’Everton sono in ginocchio, a testa bassa, feriti nell’onore dopo una ripresa tutta forza e coraggio.

FELLAINI Martinez, che qui a Wembley aveva conquistat­o la FA Cup nel 2013 con il Wigan, superando in finale il Manchester City di Roberto Mancini, rimpianger­à a lungo il rigore fallito da Lukaku al 57’, figlio di uno scontro tra Fosu-Mensah e Barkley. E’ un’occasione di platino per pareggiare il conto dell’1-0 di Fellaini, celebrato dal giocatore del Manchester United mostrando polemicame­nte il nome sulla maglia ai suoi ex tifosi, gesto ricambiato con un’altra valanga d’insulti. Il riflesso di De Gea è impression­ante: tuffo sulla sua destra e United salvo. La migliore idea della giornata di Martinez, da tempo contestato dai tifosi dell’Everton, permette però ai «Toffees» di restare in vita, superando lo shock per il rigore naufragato. La mossa è l’inseriment­o di Deulofeu, che velocizza il gioco e provoca l’autorete di Smalling. L’1-1 al 75’ apre una corsa verso l’ignoto. L’Everton aumenta la spinta, ma il Manchester ha miglior qualità in attacco. Rooney, determinan­te al 5’ per respingere sulla linea un tiro del solito Lukaku, suona la carica. E quando al 93’ Martial parte alla sua maniera, capisci che l’Everton non ha scampo. Van Gaal esulta con il pugno al vento: Mourinho è sempre più lontano da Manchester. Oggi Crystal Palace-Watford (17 Sky Sport Plus) consegnerà ai Red Devils il nome della rivale per la finale del 21 maggio. Van Gaal non vede l’ora: se vince, sarà confermato.

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