Colabello, che tonfo! Dopo la lunga scalata sospeso per 80 partite
Chiarini,e capitano azzurro: «Chris è un grande lavoratore, si riprenderà». Il padre Lou: «Mio figlio è uno che non molla»
Chris Colabello e una favola trasformata in incubo. Cosa sono 80 gare di squalifica per doping se non andare all’inferno? Maga ritornerà, ma quella macchiagli resterà per sempre. Positivo all’ ehy dr oc hl ormethyl( testosterone ), equivalente a uno steroide che usavano nella Germania Est, il turinabol. Terribile. La realtà, adesso, è una sospensione clamorosa per l’azzurro campione europeo nel 2012 in Olanda, punto di forza della Nazionale nell’ultimo World Classic (il Mondiale) per non dire da ragazzino, campione italiano ragazzi con il Rimini nel 1993, ed un Europeo giovanile. Il figlio d’arte diventato ti- tolare nei Toronto Blue Jays, dopo aver raggiunto cifre da 28 fuoricampo, 35 doppi e 111 punti battuti in 225 partite, ha radunato la squadra e lo staff per fare la più scomoda delle rivelazioni: «L’associazione giocatori lo scorso 13 marzo mi ha comunicato la positività. E’ stata una delle più spaventose telefonate di tutta la mia vita: una sostanza vietata è stata trovata nelle mie urine. Mi rattrista l’impatto che questa sospensione avrà sui miei compagni di squadra, l’organizzazione e i fans dei Toronto Blue Jays. Mi auguro che prima di giudicarmi, si guardi l’uomo che sono e tutto ciò che ho fatto nella mia carriera». In questi quasi 4 mesi di squalifica non riceverà lo stipendio, perdendo 227.891 dei 521.126 dollari del contratto.
GURU Chris è uno dei giocatori seguiti dal guru della battuta Bobby Tewksbary:per la meccanica e per sostenerne la scalata dall’Independent league alla Major League a 29 anni (ora ne ha 32). Colabello era finito a Toronto un anno fa dopo il debutto in Major con Minnesota, avvenuto nel 2013. Il compagno Kevin Pillar e il gm di Toronto, Ross Atkins commentano: «Noi crediamo in lui. Confidiamo che possa tor-
I NUMERI Nella lega principale, Colabello ha colpito 28 fuoricampo con 111 punti battuti a casa in 225 partite
nare presto»
L’AMICO MARIO
Mario Chiarini, capitano azzurro e amico d’infanzia, a Rimini commenta: «Mi dispiace. In casi del genere diventi carne da macello per i media americani, ma Chris è un grande lavoratore e si riprenderà. Stava vivendo un sogno. Per adesso ha solo bisogno di avere vicino la gente che gli vuole bene». Il prima base è nato a Framingham, nel Massachusetts, ma ha imparato a giocare a baseball insieme a Mario a Rimini. «Mio figlio è più forte di me — dice il padre Lou —, io ero lanciatore lui un grande battitore. Chris è uno che non molla. Se è arrivato in Major è perché ha studiato tanto».