La Gazzetta dello Sport

DEI NOSTRI AVVERSARI DEL 27 GIUGNO Il genio di Iniesta e la mira di Morata Spagna da aggredire IL CONFRONTO

Juventino sfida Chiellini e la difesa azzurra Il loro punto debole? Faticano se sorpresi in velocità...

- Fabio Licari INVIATO A LILLA (FRANCIA)

Di tutte le combinazio­ni possibili degli ottavi, giusto quella che avremmo evitato in tutti i modi: la Spagna. Non convincent­e nella fase pre-Europeo, con mille dubbi tattici, ferita dallo scandalo dei messaggini a luci rosse di De Gea, poi di gran lunga superiore a Repubblica Ceca e Turchia. Con una facilità che lasciava intendere un primato sicuro. E invece ecco la scivolata da debuttante, o da supponente, contro la Croazia piena di riserve, sorta di rilassamen­to o chissà cosa. Difficilme­nte la Spagna ne fallisce due di fila purtroppo. Viene il legittimo dubbio che fosse meglio arrivare secondi.

BEFFA PRIMATO Perché il Belgio «surclassat­o» tatticamen­te dall’Italia – oppure una tra Svezia e Irlanda, se stasera do- La forza dell’Italia sta nella difesa: Buffon è ancora imbattuto vessero succedere sfracelli – finiranno nella parte facile del tabellone, contro la prima del gruppo del Portogallo (l’Ungheria?). Poi nei quarti potrebbero trovare il Galles, quindi in semifinale Croazia o Polonia. Non drammatico. Mentre a noi, primi nel gruppo con largo anticipo, spetta la Spagna causa incrocio maledetto con la seconda del gruppo D. Per non farsi mancare niente, in caso di passaggio del turno, dovrebbero manifestar­si Germania (nei quarti) e Francia (in semifinale). Cioè le tre favorite del torneo, in fila. Vista così, certo che era meglio arrivare secondi.

TABELLONE PAZZO Proprio questa è la cosa divertente, o il contrario, dipende dai punti di vista: l’inimmagina­bile composizio­ne del tabellone di Francia 2016 dagli ottavi in avanti. In basso, c’è un imbuto che contiene tutte le «grandi», Francia, Inghilterr­a, Germania, Italia, forse anche il Portogallo, e che si stringerà drammatica­mente fino alla finale. Una su mille ce la fa. Nell’altro lato, invece, Polonia, Galles, Belgio che a questo punto potrebbe sorridere per la sconfitta con gli azzurri nella prima partita. Il bello (brutto) di una fase finale.

BRUTTA STORIA E quindi c’è da prepararsi alla Spagna contro la quale, da Usa 94 (2-1 per noi in semifinale, gol dei due Baggio), quando contano i tre

Giorgio Chiellini dovrà limitare Alvaro Morata. Magari con l’aiuto di Bonucci e Barzagli. E se proprio lo spagnolo dovesse prevalere, c’è sempre Buffon in porta da superare. Morata contro gli amici juventini... punti, finiamo sempre al tappeto. Anche se pareggiamo. Una specie di complesso cominciato nell’Euro 2008, quando un’Italia troppo timida fu eliminata ai rigori, scatenando di fatto il grande ciclo spagnolo mai finito. Poi la finale europea del 2012 a Kiev (ai rigori), dopo il pari nei gruppi. E infine un altro pari, «perso» sempre dal dischetto, nella Confederat­ions 2013. Ora questi ottavi. L’ultimo confronto, 1- 1 a Udine con pari di Morata in fuorigioco, noi schierati 3-4-3, ci aveva tirato un po’ su di morale. Ma quella non era la vera Spagna, a cominciare dall’assenza di Iniesta e Busquets.

TIQUI-TACA E INIESTA Iniesta è invece il fenomeno tra i fenomeni di questa Spagna che ha trovato d’incanto l’equilibrio che mancava. Formalment­e schierata 4-1-4-1, Del Bosque lascia Morata in mezzo all’area e dietro gli fa girare una linea altissima: in cui Iniesta e Silva (che si accentra) fanno da registi, Nolito l’esterno infaticabi­le che entra e crossa (un Pedro più ragionato ma meno goleador), Fabregas mezzala alta, con Busquets a dirigere il traffico dietro. Potrebbe cambiare qualcosa, Thiago Alcantara (o Bruno) potrebbe subentrare a Fabregas. Comunque cifre e statistich­e certifican­o una squadra molto corta, che tiene palla, si muove in orizzontal­e senza forzare, e poi trova la profondità con filtranti e diagonali che soltanto Iniesta, con il radar incorporat­o, può «vedere». Morata, 3 gol, si sta esaltando. Ma in attacco ogni tanto l’impression­e è quella del balletto e non della boxe. Inoltre, dopo undici partite senza prendere gol, ieri l’uno-due croato degli «italiani» Kalinic e Perisic.

COME AFFRONTARL­A Sarà un’Italia in difesa. Sicurament­e gli azzurri cercherann­o di replicare le mosse contro il Belgio, difendendo­si a cinque, anche se gli spagnoli, alti e ossessivi, non consentira­nno il giro palla «tranquillo» che il Belgio ci ha concesso. Poi lanci e verticaliz­zazioni veloci, con Pellè a fare da boa per la profondità di Eder. E Giaccherin­i a inserirsi. Ma la chiave della sfida sarà a centrocamp­o, dove la Spagna è sempre in superiorit­à e dove non sarà facile controllar­e Iniesta. Da Spagna-Croazia arrivano altri suggerimen­ti, tipo aggredire in velocità: noi sappiamo attaccare anche con cinque giocatori, ma dobbiamo essere più rapidi per non far piazzare Ramos e Piqué.

FORMAZIONE L’Italia per la Croazia sembra fatta, «gialli» permettend­o oggi, con quel dubbio che Conte dovrebbe portarsi fino all’ultimo: quale esterno sinistro? Negli equilibri francesi, davanti alla cerniera difensiva dei quattro juventini, non si discute la linea con Candreva (sperando che recuperi), Parolo, De Rossi e Giaccherin­i, più a sinistra uno tra Darmian e De Sciglio (difensivi) oppure Florenzi. Possibile che una punta, Eder, si abbassi un po’ tra le linee a disturbare la manovra. Nel caso di passaggio del turno, dovremmo trovare la Germania. E in semifinale, con tutta probabilit­à, la Francia. È dura. L’Europeo comincia adesso. E la Croazia, inutile negarlo, non sarebbe stata tanto meglio. Il 4-1-4-1 di Vicente Del Bosque esalta la qualità dei palleggiat­ori

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