La Gazzetta dello Sport

Conte morde alle caviglie «Niente scherzi voglio la terza»

C.t.: «Vincere aiuta a vincere. L’Italia è una, non esistono riserve. Insigne servirà»

- Andrea Elefante INVIATO A LILLA (FRANCIA)

«Non ne cambio otto o nove: meno». Cinque? «Di più». Sette? «Da sette a nove». Antonio Conte sorride, come quando gli avevano chiesto pronti-via se pensa di vincere l’Europeo e aveva fatto finta di chiamare un cameriere: «Ma sì, stappiamo champagne...». Più che un sorriso, è una smorfia che gli assomiglia: questo balletto sulla formazione di stasera non gli piace. E non sarà un ballo per debuttanti ( mandati) allo sbaraglio: «Avevo pensato di cambiare tanto, ma poi gli allenament­i mi hanno convinto che questa squadra ha bisogno di equilibri, di linee di gioco. Disegnerò una formazione equilibrat­a e le mie scelte dimostrera­nno quanto teniamo a questa partita».

LA SUA ITALIA Non dalla fredda influenza sulla classifica si giudica l’importanza di un appuntamen­to: altrimenti «non avremmo vinto contro la Norvegia da già qualificat­i, costringen­doli allo spareggio e poi a non venire all’Europeo». O altrimenti le sue tre Juve non avrebbero vinto tutte le tre partite giocate appena dopo aver messo lo scudetto in tasca. Allo stesso modo non dal numero dei cambi (che farà) si giudica una squadra, semmai da quali. Conte lascia volutament­e il dubbio, ma è uno solo: non c’è altra sua parola, neanche mezza, che dia spazio a possibili equivoci. Chi gioca, gioca: lui vuole la sua Italia. E addirittur­a l’annunciati­ssimo forfeit di Buffon va spiegato senza darlo per scontato. Gigi, al suo fianco: «Sto molto bene, ma penso proprio di non giocare». Conte, forse un po’ stupito: «Oggi è il primo giorno che sta bene, dobbiamo cercare di recuperarl­o nel migliore dei modi».

BOLLETTINI E’ solo il primo di una lunga serie di messaggi per nulla in codice: come un uomo di mare che fiuta il vento, magari sbagliato, Conte detta prima la rotta. Sono quattro bollettini, uno dietro l’altro. Uno: «Dalle mie parti si dice “Come ti alzano, così ti abbassano”. L’umiltà fa parte dell’intelligen­za: mai perdere la strada maestra e dimenticar­e da dove veniamo, sarebbe da stolti cadere nel tranello». Due: «Se per voi è una partita inutile, per me non lo è. Questa non è una vigilia alla camomilla, ma la terza gara di un Europeo contro una squadra tosta, che ha battuto la Germania: e la Germania non si batte per grazia divina o in un giorno fortunato. Loro si giocano la vita e noi non possiamo rischiare brutte figure » . Tre: «Vincere aiuta a vincere, il rischio contrario è di fare un passo indietro: se si perde domani arrivano le rotture di scatole, molto meglio evitarle». Quat- tro: «Questa partita non serve a creare titolari e riserve, ma al contrario a sovvertire semmai le gerarchie: può essere un momento spartiacqu­e all’interno del gruppo. L’Italia è una: qui ci sono 23 giocatori che vincono o perdono insieme».

BERNA E INSIGNE Qualcuno potrà giocare di più e altri meno. Tipo Bernardesc­hi, «che nell’uno contro uno deve crearmi superiorit­à numerica». E tipo Insigne, nelle parole del c.t. ai microfoni Rai tutt’altro che attaccante ai margini del progetto: «E’ uno di quelli che sta partecipan­do di più, una carta che potrò giocarmi in momenti particolar­i della partita: mi auguro di dargli spazio». E che non sia per ritrovare la strada maestra.

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GETTY Antonio Conte, 46 anni, non ha mai incontrato l’Irlanda da giocatore o da tecnico
 ?? AP ?? Lorenzo Insigne, 25 anni, vanta nove presenze con la Nazionale: due le reti realizzate
AP Lorenzo Insigne, 25 anni, vanta nove presenze con la Nazionale: due le reti realizzate

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