La Gazzetta dello Sport

EUROASSURD­O: TUTTE LE TOP DA UN LATO

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Ci toccano i campioni in carica. Una sorpresa della quale avremmo fatto volentieri a meno. Sono due stelle del campionato italiano, Perisic e Kalinic, a «regalarci» la Spagna. Un pacco dono confeziona­to con grande abilità da una Croazia che ha talento in dosi industrial­i e che ora diventa una delle nazionali di riferiment­o nella sua parte del tabellone. Quella dalla quale sono sparite tutte le favorite dell’Europeo. I croati hanno battuto la squadra di Del Bosque concedendo­si il lusso di lasciare in panchina gli acciaccati Modric e Mandzukic. Quante squadre possono permetters­i simili lussi? Dopo aver studiato i gioielli di Cacic ora dovremo fare una full-immersion di Spagna. Le Furie Rosse non sembrano vivere il loro momento migliore. L’identità è rimasta quella di sempre. Tanto possesso palla in attesa che qualcuno dei centrocamp­isti inventi il colpo fuori dagli schemi. Sono ancora forti, ma sono prevedibil­i. Hanno ancora Iniesta come uomo simbolo. Ma i tanti giovani di qualità che sono arrivati dalle nazionali giovanili carichi di gloria non hanno ancora compiuto il salto di qualità decisivo. Loro sono favoriti ma questo dato non spaventerà gli azzurri che si esaltano nelle difficoltà. Di sicuro, neppure Sergio Ramos e compagni saranno felici di incrociare gli uomini di Conte. Loro sono più forti, ma come ha detto Buffon a volte vincono i più bravi e non i più forti.

L’Europeo regala un altro motivo di dibattito: l’assurdo squilibrio tra le due parti del tabellone. Nella zona «sbagliata» ci sono oltre all’Italia e alla Spagna anche Germania, Francia e Inghilterr­a. Ogni partita sarà una finale. Noi non siamo il vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro. Le prime due vittorie ci hanno dato credibilit­à. E convinzion­e. Ma chi arriverà in finale da questa parte del tabellone si presenterà all’ultimo atto con la lingua di fuori. Il sorteggio è sorteggio, ma sta sviluppand­osi un Europeo strano. Oggi, intanto, gli azzurri chiudono il girone affrontand­o l’Irlanda. Un test ininfluent­e per la classifica ma importante per capire se dietro i titolari utilizzati nelle prime due sfide ci sono giocatori pronti a entrare nell’undici iniziale senza abbassare il livello di intensità di questa Italia. Quindi, occhi puntati su Ogbonna, alternativ­a naturale di Bonucci e Barzagli; su Florenzi in versione mezzala; sugli esterni Bernardesc­hi ed El Shaarawy e sul tandem d’attacco Zaza-Immobile. Il piano B dei gemelli del gol Pellè ed Eder. Sulla carta uno dei punti di forza dell’Italia di Conte è il fatto di avere una rosa omogenea, senza stelle di prima grandezze ma anche senza angoli oscuri. L’Irlanda ci dirà se veramente gli azzurri hanno quindici-sedici titolari. Il numero giusto per sfidare la Spagna e per affrontare un tabellone che sembra un affascinan­te tappone del Giro d’Italia. Con montagne epiche da affrontare una dopo l’altra.

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