Lippi d.t.? Saggi al lavoro, la decisione entro fine mese
Il conto alla rovescia per decidere il futuro di Marcello Lippi in Figc – potrà ricoprire la carica di direttore tecnico? – è cominciato ieri. I saggi della Corte federale si sono riuniti a Roma per discutere del conflitto di interessi e dare un parere giuridico alla federazione. La situazione non è semplice, ma dai giudici è arrivata la promessa di rispondere entro fine mese. Il contratto di Lippi doveva cominciare il 1° luglio.
Il conflitto d’interessi riguarda in realtà il figlio Davide, agente Fifa da anni. Il regolamento per i servizi di procuratore sportivo, in vigore dal 2015, vieta «rapporti fra procuratori e soggetti che svolgano funzioni in Federcalcio». L’articolo 3.2 recita così: «…non possono svolgere l’attività di Procuratore sportivo tutti coloro che ricoprano cariche o abbiano rapporti professionali o di qualsiasi altro genere nell’ambito della Figc o delle società ad essa affiliate...». Quindi Lippi non potrebbe ricoprire cariche federali finché il figlio non smetterà di fare l’agente (ipotesi esclusa). Il presidente Carlo Tavecchio spera in un’interpretazione non rigorosa della norma, in un suggerimento della Corte a riscrivere la norma stessa o addirittura circoscriverla a un numero ridotto di figure federali.