La Gazzetta dello Sport

PERSONAGGI­O LA SUA PARTITA

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Media a partita Media ruolo ha imparato. Il fratello di cinque anni più grande lo mischiava nelle sue partite, a Gelsenkirc­hen, quartiere Bismarck: se non fosse che gli Özil sono turchi, emigrati da tre generazion­i, già il nome evocava uno sviluppo prussiano. La Schalke-Fraktion è cresciuta con i criteri rigidi di un settore giovanile che rivede adesso in nazionale la validità degli insegnamen­ti. Neuer, Höwedes, Özil (quasi in contempora­nea), Draxler, Sané sono usciti dai blu, solo Höwedes vi è rimasto, Sané partirà presto, è scontato. L’Arsenal rispecchia le virtù e le debolezze di Mesut: bravi però poco vincenti, dotati (di soldi) ma quasi sempre superati. Eppure l’ultima stagione è stata la migliore in Premier per il tedesco, primatista di social-seguito in nazionale (circa 30 milioni, tutto compreso) e quasi recordman di assist nel club: Thierry Henry arrivò a 20, lui si è fermato a 19. E non sempre incontrava i nordirland­esi, però sempre di quella lingua (calcistica) si tratta.

DIETA E SOGNI Zidane era il suo idolo da bambino, poi l’ha conosciuto di persona a Madrid, non ha cambiato opinione. Zizou gli ricorda la prima finale che gli è rimasta impressa, quella del Mondiale ’ 98, e come fai a scordarti la doppietta del francese? Anche questa coppa sarà consegnata nello stesso stadio: «Dobbiamo essere più efficaci sotto porta, ma siamo sulla buona strada». A 27 anni, Özil racconta di non sottovalut­are più alcuni aspetti, ha perso un paio di chili perché ha abolito pane e bevande gassate, come un qualsiasi impiegato a maggio (ma il mese dopo c’è calcio ogni sera, e come fai?). Preferisce il tè verde, ma il nutrizioni­sta dei tedeschi porta a colazione anche limonata al basilico. Sarà questa la pozione magica? Mesut si ferma in palestra e comincia a essere l’ultimo a uscire dal campo, roba da anziani. Da musulmano non segue il Ramadan perché ha bisogno del cento per cento di energia in questo mese, si sente dispensato da sportivo, ma è stato alla Mecca in pellegrina­ggio prima del torneo e in hotel adesso gli hanno piazzato un cartello simpatico senza essere offensivi. Più che la richiesta di un’altra coppa – la Germania non ne ha bisogno – Özil avrà chiesto una sequenza di prestazion­i da illuminato. Non sempre troverà gli irlandesi.

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