La Gazzetta dello Sport

«Siamo sull’orlo di una guerra civile»

Capo dell’intelligen­ce francese lancia l’allarme: ultrà di estrema destra contro comunità musulmane

- Alessandro Grandesso PARIGI

La Francia è in guerra contro il terrorismo, secondo il presidente della Repubblica François Hollande. Ma per il capo dei servizi segreti, Patrick Calvar, la Francia è anche sul baratro di una guerra civile. E la spinta definitiva potrebbero dargliela gli hooligan, magari sull’onda degli incidenti che hanno seminato violenza e distruzion­e all’Europeo. Uno scenario che emerge dalla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sul terrorismo che spiega il pericolo rappresent­ato dalle frange di violenti di estrema destra che cercano lo scontro con gli islamisti per provocare un conflitto intercomun­itario, infiammand­o un clima esplosivo comparabil­e, per gli esperti, a quello degli anni di piombo in Italia. Non è un caso che sul territorio siano dispiegati diecimila soldati, che pattuglian­o con armi cariche, mai così numerosi dai tempi della sanguinosa guerra d’Algeria (anni 50). Non è un caso che per l’Europeo siano impiegati 92 mila uomini, tra corpi d’élite, agenti di polizia, gendarmi e guardie private. Ma non è un caso neppure che durante gli scontri di Marsiglia le forze dell’ordine si siano tro- Polizia francese fronteggia gli hooligan a Marsiglia Un momento degli scontri del 10 giugno durante Inghilterr­a-Russia Un supporter ungherese

vate di fronte ad alleanze inattese, con hooligan russi spalleggia­ti da ultrà parigini e locali. Ormai si contano a centinaia gli arresti di russi, inglesi, croati, ungheresi, spagnoli o francesi che sfoggiano saluti e simboli nazisti.

ARMI Lo scorso dieci maggio, Calvar, dal 2012 alla guida la Direzione generale della sicurezza interna, aveva evocato in Commission­e sulla difesa l’attenzione rivolta «ai gruppi del- l’ultra- destra che vogliono scontri tra comunità: ancora un paio di attentati e tutto ciò diventerà realtà». Il 21 maggio, poi, un francese con simpatie xenofobe è stato arrestato in Ucraina con un arsenale: cinque mitra, due lanciarazz­i, 125 chilogramm­i di esplosivo, dieci detonatori. Tre giorni dopo, in un intervento segretato davanti ai parlamenta­ri della Commission­e sul terrorismo, il capo dell’intelligen­ce è stato ancora più esplicito: «Siamo sul-

Oggi la festa a Tirana, quindi. E domani? Del futuro non c’è certezza perché la bella prova dell’Albania ha acceso i fari sulla coppia De Biasi-Tramezzani. Molte le richieste avute nelle scorse settimane, molte quelle che arriverann­o. C’è una pista cinese (la nazionale) milionaria. Ma è forte il richiamo di altre due squadre appena uscite dall’Europeo, su tutte l’Ucraina. Senza contare le offerte da club tedeschi, inglese e svizzeri (il Lugano, soltanto per Tramezzani). Insomma, passata la festa De Biasi prenderà una decisione, ma un vecchio saggio diceva: meglio lasciare quando si è all’apice. E con Italia e Spagna nel girone per le qualificaz­ioni mondiali, forse conviene dare ascolto al vecchio saggio.

l’orlo di una guerra civile » . Affermazio­ne rivelata dal quotidiano Le Figaro che si allinea al concetto di «fratture irreversib­ili» in atto nella società francese per il terrorismo, evocato dopo l’attacco (gennaio 2015) a Charlie Hebdo dal ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve. Diciotto mesi dopo, la situazione rischia di finire fuori controllo, anche perché, ricorda lo specialist­a di questioni di sicurezza Alain Bauer, «la società francese attraversa una fase di iper-tensione e isteria, comparabil­e agli anni di piombo vissuti in Italia e in Germania». A Parigi, alcuni poligoni di tiro hanno raddoppiat­o la clientela che dopo un anno di pratica può acquistare armi da tenere in casa.

SALAFITI Insomma, manca soltanto la scintilla come un attentato islamista, magari contro una scuola, che legittimer­ebbe agli occhi dell’opinione pubblica rappresagl­ie magari in periferie ad alto tasso di immigrazio­ne. Ma tra le ipotesi a rischio c’è la violenza dei black bloc e quella degli hooligan. Infatti per Antoine Boutonnet, capo della Direzione nazionale della lotta all’hooliganis­mo, «da mesi si osserva l’emergere di gruppi di hooligan di connotazio­ne politica che tendono ad andare oltre le frontiere, come con gli anti-salafiti tedeschi di Ho.Ge.Sa». Gli «Hooligan contro i Salafiti» potrebbero così tentare di propagare le loro idee anche in Francia, magari cavalcando l’onda mediatica dei disordini scoppiati fuori e dentro gli stadi durante l’Europeo. Un evento diventato vetrina ideale per attirare nuovissime reclute da formare per una folle escalation che rischia di destabiliz­zare un intero Paese.

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