La Gazzetta dello Sport

Messi supera Bati E l’Argentina vola alla terza finale

- Riccardo Pratesi HOUSTON (USA)

Il gol su punizione di Messi con gli Stati Uniti: è il 2-0 e il suo numero 55 con l’Argentina, col quale sorpassa Batistuta fermo a 54 L’abbraccio dei compagni alla stella del Barcellona dopo la rete La gioia di Gonzalo Higuain, 28 anni, dopo uno dei suoi 2 gol agli Usa: ora è a quota 30 reti

Messi incanta, Higuain segna. L’Argentina disintegra gli Stati Uniti a casa loro, a Houston, vincendo per 4-0 la prima semifinale della Coppa America del centenario e predicando soccer, come lo chiamano qui. La Pulce sforna due assist e ricama la punizione vincente che gli vale il 55° gol per l’Albicelest­e, allungando su Batistuta e diventando il miglior marcatore di sempre per la sua nazionale. L’unico capace di fermarlo all’NRG Stadium, a gioco fermo, prima del fischio d’inizio del secondo tempo, è stato un tifoso invasore che si è inginocchi­ato ai suoi piedi, venerandol­o come una divinità del pallone. Il Pipita, dopo la doppiet- ta rifilata al Venezuela nei quarti di finale, ha segnato altre due volte. Il centravant­i del Napoli ha prima insaccato una corta respinta del portiere avversario Guzan, e poi scartato un assist al bacio di Messi. Il primo gol della quaterna sudamerica­na porta invece la firma di un ex attaccante del Napoli, Lavezzi, che poi si è fratturato il gomito sinistro per colpa di una rovinosa caduta sui cartelloni pubblicita­ri. L’Argentina centra cosi la terza finale negli ultimi tre anni, dopo quella Mondiale persa con la Germania nei supplement­ari a Brasile 2014 e quella k.o. ai rigori col Cile nella Coppa America 2015. La Seleccion non alza un trofeo dal 1993, ma con un Messi così (per la terza volta in 5 gare migliore in campo, 5 reti in questa Coppa, secondo solo a un altro ex Napoli, Vargas, centravant­i del Cile) e con Higuain scatenato nelle partite a eliminazio­ne diretta, la squadra di Martino partirà da favorita nella finale in programma domenica 26 giugno al MetLife Stadium di East Rutherford, con la vincente di Cile-Colombia (nella notte). PARLA LEO L’Argentina era la squadra da battere, con la pressione addosso fin dalla vigilia del torneo. Ma a parlare con Messi nel post partita non sembrerebb­e. Mani in tasca, rilassato, sembra reduce da una scampagnat­a. E in certo senso la partita contro gli Stati Uniti del c.t. tedesco Jurgen Klinsmann, mediocri nonostante la semifinale, raggiunta grazie al calendario favorevole, lo è stata. Messi vuole di più. « Felice d’aver superato Batistuta, come cannoniere. E felice per l’ennesima finale. Ma siamo venuti qui per alzare la coppa. Serve un’altra vittoria. La punizione vincente? Il campo era scivoloso, ho piazzato bene il pallone, poi ho visto come si era sistemato il portiere avversario e ho calciato in base a quello». E la palla è finita all’incrocio dei pali.

GONZALO Higuain post partita ci parla in italiano. Il c.t. argentino Tata Martino lo schiera da punta unica centrale, da terminale di gioco, assistito da fantasisti che partono larghi (Messi ha carta bianca, e poi ieri prima Lavezzi e poi Lamela) e gli lasciano spazio, davanti. Con Luis Suarez infortunat­o ed eliminato prematuram­ente con l’Uruguay, Benzema nemmeno convocato dalla Francia, Lewandowsk­i a secco di reti all’Europeo con la Polonia e Sergio Aguero che fa la panchina con la Seleccion, è forse il miglior finalizzat­ore in circolazio­ne, considerat­a la sontuosa stagione di Serie A. Racconta di come sia tutto facile, se la palla te la dà Messi: «Ti mette sempre uno contro uno col difensore, o addirittur­a davanti al portiere, come ha fatto stavolta in occasione del 4-0. Ora vogliamo la Coppa».

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