La Gazzetta dello Sport

Funes Mori, il «texano» che stoppa gli States

Negli Usa da bambino insieme al gemello Rogelio, un reality lo lanciò e adesso è la star della difesa di Martino

- Giulio Di Feo @fantedipic­che

Un aereo per Dallas, Ramiro l’aveva già preso. Era il 2001, la crisi in Argentina scottava più del sole e così la famiglia Funes Mori si trasferì da Mendoza ad Arlington, Texas. Papà Miguel trovò lavoro come meccanico, mamma Silvana come cassiera e i due gemelli Ramiro e Rogelio continuaro­no a giocare a pallone, proprio come facevano nelle giovanili del Godoy Cruz. Miguel, un passato da mediano nelle leghe minori, lo aveva promesso ai ragazzi: non smetterete di giocare a soccer, come diavolo lo chiamano qui, costi quel che costi (e negli States costa parecchio). Il sogno americano applicato al meno americano degli sport, con un pelo di core ’ngrato: 15 anni dopo Ramiro Funes Mori torna in Texas con la maglia dell’Argentina e batte 4-0 gli Usa. Se Messi e Higuain sono marziani, il re del cast di supporto umano è lui: ha sostituito Garay nelle gerarchie di Martino, con lui titolare l’albicelest­e tra Coppa America e qualificaz­ioni al Mondiale ha preso solo 4 gol (di cui 3 in partite vinte) guadagnand­one in fluidità di gioco. A SCUOLA Negli States scuola e pallone vanno a braccetto, e alla Arlington High School ancora ricordano l’annata 2008: 24 partite vinte su 26, raggiungim­ento dei playoff e ben 100 gol segnati in stagione, di cui 57 dei gemelli Funes Mori. Rogelio, centravant­i nell’anima, ne fece 40, mentre Ramiro, che pure aveva provato qualche allenament­o di baseball e basket, all’epoca era mediano e contribuì con 17. Cifre così non sfuggono all’occhio: entrano tutti e due in Sueño Mls. Il nome ammicca ai circa 60 milioni di cittadini Usa dalla matrice ispanica (nell’albo d’oro due Flores, poi Lopez, Castro e via così) ed è un reality show che seleziona i migliori talenti delle High School e apre loro le porte del profession­ismo. Quell’edizione fu scoppietta­nte: tutti e due i fratelli andarono in finale, alla fine però trionfò Rogelio, il centravant­i, che andò ad allenarsi a Dallas. I Funes Mori Brothers il mondo li scoprì così, poi visto che quelle cifre non erano sfuggite anche ad altri occhi i gemelli prima andarono a fare un provino al Chelsea e poi tornarono in patria al River.

I DUE A livello giovanile, in effetti, tutti gli osservator­i si segnavano il nome di Rogelio: punta elegante e tecnica, lo pa- ragonavano a Crespo, non attecchì al Benfica ma ora fa gol quando vuole in Messico. Ramiro invece, che deve a Ramon Diaz la trasformaz­ione in centrale, al River si è fatto una bella scorza e all’Europa ha risposto presente. L’Everton l’ha preso per 15 milioni e ha ricevuto in cambio una prima stagione esemplare, condita da 4 gol e da una durezza nei contrasti mai registrata prima, lui che è difensore più elegante che orco. Un suo fallaccio nell’ultimo derby del Merseyside ha rischiato di non far fare gli Europei a Origi, roba che i tifosi del Liverpool l’hanno minacciato di morte, ed è pronostica­bile a breve l’approdo in una big. Prima del sogno europeo, però, deve finire quello americano: la finale è a East Rutherford, il Texas sarà lontano ma cambia poco.

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LAPRESSE Ramiro Funes Mori, 25 anni, centrale dell’Argentina e dell’Everton inglese

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