JUVE PJACA & AFFARI
TRA OTTAVI DI COPPA, MERCATO E... TRIPLETE
Stadium, 20.45: torna il croato contro la super Atalanta. Allegri: «Il vero rinforzo». Rincon dall’inizio.o. Si accelera per Bentancur e Kolasinacsinac Baggio incincorona Dybala: «Il 10 del futuro»
Certe verità è meglio scandirle bene, perché anche gli scettici possano sentire: «Pjaca è for-te». Massimiliano Allegri non ha mai risparmiato aggettivi per il talentino croato ma, prima di fargli assaggiare il campo in Coppa Italia dopo lunga astinenza, si è rivolto a chi inizia a storcere il naso sui 23 milioni spesi in estate. Del resto, trattasi di potenziale superstar e la presa del palcoscenico è stata semplicemente ritardata dal brutto infortunio di tre mesi fa: «Pjaca è da tanto fuori. Sicuramente uno spezzone lo farà», la benedizione di Allegri per la serata gelida contro l’Atalanta. E più nel dettaglio: «O farà il primo tempo o farà il secondo, ma sicuramente giocherà. Non avrà i 90 minuti, ma lo spazio che gli darò è l’inizio della crescita del giocatore che ci darà una mano». La sensazione è che, comunque, il 21enne ex Dinamo Zagabria non parta dall’inizio: il tecnico è orientato a far scatenare subito Cuadrado. Ha prevalso la prudenza nella fase più delicata del ritorno in campo, anche se durante la settimana è rigirata spesso nella testa del tecnico l’idea dell’azzardo dal 1’. In fondo, solo a metà dicembre Marko è tornato ad allenarsi gomito a gomito con i campioni: la convocazione a sorpresa per la sfida contro la Roma gli aveva fatto semplicemente risentire l’energia dello Stadium e le altalene della Supercoppa non erano adatte per una sostituzione. Magari ci si aspettava qualche briciola col Bologna, ma c’era da attendere solo altri tre giorni: «Sarà la vera aggiunta del 2017», aveva già detto a suo tempo Max.
BEATA FRATTURA In qualunque punto della partita arrivi, la prima sgommata di Pjaca con la palla basterà a soddisfare gli appetiti dei tifosi. Sarà la ripartenza ufficiale della rincorsa verso l’Olimpo interrotta mesi fa. Tra l’altro, l’inizio della nuova vita biancone-
ra aveva avuto un che di folgorante: doppi passi all’Olimpico e accelerazioni sparse, fino al ritorno a casa a Zagabria nell’incontro di Champions con la Dinamo. Lì l’infortunio-trappola: pareva di poco conto, si è rivelato una frattura al perone. Il direttore della clinica croata che a ottobre visitò il bianconero, presentatosi infortunato nel ritiro della nazionale dopo la trasferta di Empoli, aveva addirittura esagerato contro i colleghi italiani: «Quel giorno capimmo subito che c’era una frattura, da Torino però ci hanno risposto in modo non consono...». Le polemiche sono alle spalle perché non tutto il male viene per nuocere, almeno a sentire Allegri: «La frattura da un lato è stata negativa, dall’altro positiva perché gli ha dato tempo di recuperare psicologicamente e fisicamente. E a vederlo in allenamento, è un giocatore ritrovato, ha entusiasmo, sta bene fisicamente e secondo me sarà un ottimo acquisto per il mese di gennaio». Si resta fedeli al vecchio adagio allegriano secondo cui i giovani si dosano nei primi vagiti bianconeri, per poi aumentare il dosaggio una volta finito lo svezzamento. L’esperienza di due anni fa di Morata è lì a ricordarlo e, in fondo, non è andata poi così male. Certo, ci sarebbe pure il corredo tattico e una squadra su cui si sta cucendo un particolare abito, non il più calzante per un attaccante esterno che ha bisogno di scatenare le ruote motrici: «Bisogna fare un passo alla volta – ha comunque ammonito Allegri -, la squadra è stata costruita in un certo modo, Pjaca può giocare da esterno o nei due trequartisti sotto la punta, con la libertà di aprirsi e tagliare il campo. Cambia poco». Come a dire: fategli ritrovare minuti e fiducia, poi il posto si troverà con naturalezza.
OCCHI DOLCI La faccia pulita del bravo ragazzo, l’educazione rigida impartita in famiglia e a scuola si sono visti proprio davanti alle difficoltà dei primi mesi alla corte della Signora. Zero polemiche, parole mai fuori posto anche quando sui social un tifoso del Milan, deluso dal no estivo ai rossoneri, lo punzecchiava sulle ripetute panchine. Anzi, fedeltà assoluta alla religione della casa: il duro lavoro è l’insegnamento prezioso di mamma Visjna, dottoressa e un tempo talento nel judo, e dei prof del liceo sportivo di Zagabria. In quell’istituto la Croazia costruisce i campioni che verranno, i testimonial migliori per una nazione giovane e orgogliosa. La summa di queste doti ha fatto venire gli occhi a cuoricino ad Allegri, che parlando del ragazzo ieri ha usato parole perfino più dolci del solito: «È un giocatore che ha delle potenzialità straordinarie e poi è bello anche vederlo giocare». Per ora il privilegio è stato concesso solo per 76 minuti in 7 presenze, ma presto tanta bellezza potrebbe diventare un’abitudine