La Gazzetta dello Sport

JUVE PJACA & AFFARI

TRA OTTAVI DI COPPA, MERCATO E... TRIPLETE

- Filippo Conticello INVIATO A VINOVO (TORINO)

Stadium, 20.45: torna il croato contro la super Atalanta. Allegri: «Il vero rinforzo». Rincon dall’inizio.o. Si accelera per Bentancur e Kolasinacs­inac Baggio incincoron­a Dybala: «Il 10 del futuro»

Certe verità è meglio scandirle bene, perché anche gli scettici possano sentire: «Pjaca è for-te». Massimilia­no Allegri non ha mai risparmiat­o aggettivi per il talentino croato ma, prima di fargli assaggiare il campo in Coppa Italia dopo lunga astinenza, si è rivolto a chi inizia a storcere il naso sui 23 milioni spesi in estate. Del resto, trattasi di potenziale superstar e la presa del palcosceni­co è stata sempliceme­nte ritardata dal brutto infortunio di tre mesi fa: «Pjaca è da tanto fuori. Sicurament­e uno spezzone lo farà», la benedizion­e di Allegri per la serata gelida contro l’Atalanta. E più nel dettaglio: «O farà il primo tempo o farà il secondo, ma sicurament­e giocherà. Non avrà i 90 minuti, ma lo spazio che gli darò è l’inizio della crescita del giocatore che ci darà una mano». La sensazione è che, comunque, il 21enne ex Dinamo Zagabria non parta dall’inizio: il tecnico è orientato a far scatenare subito Cuadrado. Ha prevalso la prudenza nella fase più delicata del ritorno in campo, anche se durante la settimana è rigirata spesso nella testa del tecnico l’idea dell’azzardo dal 1’. In fondo, solo a metà dicembre Marko è tornato ad allenarsi gomito a gomito con i campioni: la convocazio­ne a sorpresa per la sfida contro la Roma gli aveva fatto sempliceme­nte risentire l’energia dello Stadium e le altalene della Supercoppa non erano adatte per una sostituzio­ne. Magari ci si aspettava qualche briciola col Bologna, ma c’era da attendere solo altri tre giorni: «Sarà la vera aggiunta del 2017», aveva già detto a suo tempo Max.

BEATA FRATTURA In qualunque punto della partita arrivi, la prima sgommata di Pjaca con la palla basterà a soddisfare gli appetiti dei tifosi. Sarà la ripartenza ufficiale della rincorsa verso l’Olimpo interrotta mesi fa. Tra l’altro, l’inizio della nuova vita biancone-

ra aveva avuto un che di folgorante: doppi passi all’Olimpico e accelerazi­oni sparse, fino al ritorno a casa a Zagabria nell’incontro di Champions con la Dinamo. Lì l’infortunio-trappola: pareva di poco conto, si è rivelato una frattura al perone. Il direttore della clinica croata che a ottobre visitò il bianconero, presentato­si infortunat­o nel ritiro della nazionale dopo la trasferta di Empoli, aveva addirittur­a esagerato contro i colleghi italiani: «Quel giorno capimmo subito che c’era una frattura, da Torino però ci hanno risposto in modo non consono...». Le polemiche sono alle spalle perché non tutto il male viene per nuocere, almeno a sentire Allegri: «La frattura da un lato è stata negativa, dall’altro positiva perché gli ha dato tempo di recuperare psicologic­amente e fisicament­e. E a vederlo in allenament­o, è un giocatore ritrovato, ha entusiasmo, sta bene fisicament­e e secondo me sarà un ottimo acquisto per il mese di gennaio». Si resta fedeli al vecchio adagio allegriano secondo cui i giovani si dosano nei primi vagiti bianconeri, per poi aumentare il dosaggio una volta finito lo svezzament­o. L’esperienza di due anni fa di Morata è lì a ricordarlo e, in fondo, non è andata poi così male. Certo, ci sarebbe pure il corredo tattico e una squadra su cui si sta cucendo un particolar­e abito, non il più calzante per un attaccante esterno che ha bisogno di scatenare le ruote motrici: «Bisogna fare un passo alla volta – ha comunque ammonito Allegri -, la squadra è stata costruita in un certo modo, Pjaca può giocare da esterno o nei due trequartis­ti sotto la punta, con la libertà di aprirsi e tagliare il campo. Cambia poco». Come a dire: fategli ritrovare minuti e fiducia, poi il posto si troverà con naturalezz­a.

OCCHI DOLCI La faccia pulita del bravo ragazzo, l’educazione rigida impartita in famiglia e a scuola si sono visti proprio davanti alle difficoltà dei primi mesi alla corte della Signora. Zero polemiche, parole mai fuori posto anche quando sui social un tifoso del Milan, deluso dal no estivo ai rossoneri, lo punzecchia­va sulle ripetute panchine. Anzi, fedeltà assoluta alla religione della casa: il duro lavoro è l’insegnamen­to prezioso di mamma Visjna, dottoressa e un tempo talento nel judo, e dei prof del liceo sportivo di Zagabria. In quell’istituto la Croazia costruisce i campioni che verranno, i testimonia­l migliori per una nazione giovane e orgogliosa. La summa di queste doti ha fatto venire gli occhi a cuoricino ad Allegri, che parlando del ragazzo ieri ha usato parole perfino più dolci del solito: «È un giocatore che ha delle potenziali­tà straordina­rie e poi è bello anche vederlo giocare». Per ora il privilegio è stato concesso solo per 76 minuti in 7 presenze, ma presto tanta bellezza potrebbe diventare un’abitudine

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ACTIVA 1 Marko Pjaca, 21 anni, è alla prima stagione con la Juventus 2
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Mario Pjaca, 21 anni, ai box dal 2 ottobre. Sotto: Rodrigo Bentancur, 19 anni, centrocamp­ista e Sead Kolasinac, 23, terzino sinistro
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