La Gazzetta dello Sport

Sarà una Coppa da vvero del mondo

Con la fase finale a 48 squadre quanti posti in più per Africa, Oceania Asia e Nordameric­a 1Approvata in 3 minuti e all’unanimità la formula del Mondiale a partire dal 2026: 16 gruppi da 3 e 32 giorni di gare. Più squadre, più incassi e più passione

- Fabio Licari INVIATO A ZURIGO (SVIZZERA)

Nel 1930 si sfidarono in Uruguay 13 nazionali: le 4 europee attraversa­rono l’Atlantico su un piroscafo italiano e una nave a vapore, allenandos­i sul ponte e «infastiden­do i passeggeri col pallone», come raccontano le cronache. Era il primo Mondiale della storia, tutto in 18 giorni, dal 13 al 30 luglio. Oggi con quelle dimensioni non sarebbe neanche una Confederat­ions. Oggi il Mondiale è di- ventato davvero gigante: fase finale a 48 squadre, divise in 16 gruppi da 3. Il progetto Infantino è stato approvato «in neanche tre minuti dal Consiglio, all’unanimità», rivela il membro italiano Evelina Christilli­n. Si farà dal 2026, edizione per la quale pensano di candidarsi congiuntam­ente Usa, Canada e Messico (decisione nel 2020). Ora ci sono gli altri dettagli da definire, entro il Consiglio del 9 maggio in Bahrein: dal criterio anti «biscotto» agli slot per continente. Una rivoluzion­e che aumenta le partite totali, ma mantiene un torneo di 32 gior- ni. Gianni Infantino esulta: «Niente aiuterà lo sviluppo come un Mondiale così: la febbre da calcio, da novembre, fine delle qualificaz­ioni, a giugno, sarà la più potente delle promozioni».

LA FORMULA Dunque 48 qualificat­e (invece di 32 come succede da Francia 98). Queste finaliste saranno divise in 16 gruppi da 3. Le prime 2 di ogni gruppo accedono agli ottavi (le vincenti da teste di serie) e il torneo continua a eliminazio­ne diretta, dai sedicesimi fino alla finale. In totale 80 partite (invece di 64), massimo 7

partite per nazionale (come adesso), in 32 giorni e 12 stadi (come adesso). La decisione ufficiale è tutta qui: ma, s’è capito, le strategie si disegnano prima e poi vengono ratificate in Consiglio. Per cui da domani ripartono le trattative per il resto del progetto. Un accordo di base c’è già.

LA FILOSOFIA Il Mondiale XL ha spiegazion­i tecniche e commercial­i. «Un Mondiale per i popoli», aveva detto Infantino alla Gazzetta dello Sport. Il concetto è quello: «So che la Germania si lamenta, spero cambi idea. Se il Mondiale si giocasse con due squadre, una sarebbe sempre la Germania, ma per moltissimi altri paesi non esiste questa possibilit­à. E il calcio non è soltanto Europa e Sudamerica». Se un Mondiale per tutti è una bella storia (48 posti su 211 nazionali fa quasi una su 4), il discorso economico è inevitabil­e. Anche perché Infantino ha promesso più soldi alle federazion­i. Il Mondiale a 48, almeno nelle stime (l’epoca Blatter ha fatto perdere sponsor importanti), varrebbe oggi 6,49 miliardi di dollari (6,15 in euro). L’utile passerebbe a 4,18 miliardi di dollari (3,96 in euro), con un aumento di 640 milioni di dollari (606 in euro).

GLI SLOT Quindi i dettagli, che proprio dettagli non sono. Tutto poi si gioca sui posti per continente nella fase finale. Il progetto Fifa prevede: Europa 16 posti (+ 2 rispetto a Russia 2018, +3 se non si gioca in Europa); Africa 9,5 (+4,5); Asia 8,5 (+4); Sudamerica 6,5 (+2); Nordameric­a 6,5 (+3); Oceania 1 (+0,5). Evidente che a guadagnare sarà il terzo mondo calcistico, Africa, Asia e Nordameric­a. Infantino spiega: «L’Africa oggi ha 54 paesi, uno in meno dell’Europa, e solo 5 posti…». Ma c’è anche il merito sportivo: in semifinale arrivano soprattutt­o europee. « Non trascurere­mo questo aspetto». Per la Fifa 16 europee è perfetto, perché così ce ne sarebbe una per gruppo. Per noi il numero giusto è 18, anche perché così avremmo 2 vincenti per ognuno dei 9 gruppi di qualificaz­ione (e basta playoff e classifich­e avulse).

RANKING E SUPPLEMENT­ARI

Altri due elementi in discussion­e. 1) Nella fase a gruppi va definito il criterio per evitare «biscotti», cioè pareggi di comodo o altri risultati nell’ultima gara, in caso di parità: si risolve con l’uso del ranking Fifa (nella versione presto aggiornata) e facendo giocare alla testa di serie le prime due partite. Infantino: «Il ranking eviterebbe ogni dubbio » . 2) Nella fase a eliminazio­ne diretta, poi, l’eventuale abolizione dei supplement­ari (almeno per sedicesimi, ottavi e quarti): per evitare che i giocatori arrivino troppo stanchi alla finale. Infantino: «Pensavo alla formula con 40 finaliste, ma questa a 48 è migliore: ogni partita sarà decisiva e spettacola­re».

RUSSIA 2018 Il 2026 è lontano, il 2018 è dietro l’angolo. Per il Mondiale russo è stato deciso che, entro il 14 maggio 2018, le finaliste dovranno presentare una lista di 30 giocatori (che diventeran­no i soliti 23 il 4 giugno). Rilascio dei giocatori il 28 maggio, fine dei campionati il 20 maggio.

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