La Gazzetta dello Sport

Kalinic -Cina più vicini Ma la Viola non vuole tagliare la clausola

Il pressing del Tianjin Quanjian: la Fiorentina chiede 50 milioni. E oggi c’è il Chievo

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Ieri è filata via la prima vigilia dell’anno. Sperando che quelle future possano essere maggiormen­te serene e soprattutt­o con meno distrazion­i. Perché se oggi la Fiorentina torna in campo dopo uno stop reso lunghissim­o dal rinvio della sfida di Pescara, in città si parla soprattutt­o di altro. E dire che il precedente dovrebbe mettere l’ambiente sul chi va là. Visto che nella passata stagione i viola persero negli ottavi di Coppa Italia al Franchi contro il Carpi, gettando a mare una bella corsia per andare avanti nella competizio­ne. Stavolta la trappola si chiama Chievo. E l’argomento del giorno, anzi dei giorni, continua a portare il nome e cognome di Nikola Kalinic.

NESSUN INCONTRO Il croato è stato regolarmen­te convocato per la sfida di questo pomerig- gio (17.30). Del resto il club continua a far trapelare il messaggio che sull’attaccante non esistono novità in chiave Cina ed è regolarmen­te a disposizio­ne. Tocca a Sousa decidere se inserirlo dal primo minuto o lasciarlo in panchina con i suoi dubbi, puntando su Babacar, e buttandolo eventualme­nte in campo al bisogno. Provare a cavare parole e pensieri in merito al tecnico portoghese è impossibil­e. «Io sono concentrat­o sul lavoro, gli allenament­i e migliorare i giocatori che ho a disposizio­ne. Al resto pensa la società». Prima di passare all’attacco smentendo un colloquio con il centravant­i. «Non è vero che ho parlato con Nikola. Ci sono alcuni personaggi che inventano notizie e credo lo facciano per mostrare di essere bene informati o per manipolare i nostri tifosi. Comunque ripeto, tutto inventato».

MONTAGNA DI SOLDI La settimana è complicata. Oggi una gara da dentro o fuori, domenica la sfida più sentita della stagione. Al Franchi arriva la Juventus. Logico che il mercato aperto in un periodo come questo innervosis­ca gli allenatori. Anche perché le cifre in ballo sono talmente alte da far vacillare persino le più solide fra le convinzion­i. Al giocatore sono stati prospettat­i una quarantina di milioni di ingaggio per i prossimi quattro anni. Lo- gico che sia tentato di andare via dall’Italia e dalla Serie A. Il Tianjin Quanjian ha puntato forte su Kalinic, spinto dal giudizio del tecnico Fabio Cannavaro. Far quadrare un affare di questa portata richiede obbligator­iamente molti passaggi, compreso magari quello di convincere la Fiorentina (durissima) a concedere uno sconto sulla clausola (da 50 milioni) inserita qualche tempo fa. Dalla Cina trapela grande ottimismo sulla riuscita dell’affare. Da Firenze nessuno commenta. «Il mercato cinese è diverso dagli altri – spiega Sousa parlando in generale – visto che ha una buona capacità economica. Stanno cercando di portare i migliori allenatori e i migliori giocatori per fare crescere il loro calcio».

SCEGLIERE MAI Poi c’è il campo. Che in teoria dovrebbe restare il fronte principale. L’appeal della partita di oggi rasenta lo zero nonostante i prezzi bassissimi fissati dal club. Poco più di 5mila i biglietti venduti e stadio semi deserto. A chi consiglia di puntare sulle coppe, visto che in campionato il ritardo dei viola dalle posizioni che contano è già ampio, Sousa replica: «Inutile scegliere e guai a differenzi­are le competizio­ni. Vogliamo vincere ogni partita e siamo sicuri di essere competitiv­i».

 ?? LIVERANI ?? Paulo Sousa, 46 anni, allenatore della Fiorentina e, a destra, Nikola Kalinic, 29 anni, attaccante, seconda stagione in viola
LIVERANI Paulo Sousa, 46 anni, allenatore della Fiorentina e, a destra, Nikola Kalinic, 29 anni, attaccante, seconda stagione in viola

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