La Gazzetta dello Sport

Milano sorride, il derby è suo

1L’Olimpia conferma i progressi visti col Fener e doma Cantù con un super Simon Repesa: «In questo momento ogni vittoria vale oro». Calathes esordio ok tra i brianzoli

- Massimo Oriani INVIATO A DESIO (MB)

Il malato è in via di guarigione. Nel 1°tempo serve ancora il cappello di lana contro gli spifferi del PalaDesio, ma all’intervallo Milano chiude le porte, difende, morde, manda in tilt la generosa Cantù in versione d’antan con la maglia Forst e vince il derby. Più lunga, più grossa, più cattiva quando è servito. Quest’Olimpia sa di non essere al top, ma i passi avanti visti a Istanbul col Fener sono stati almeno in parte confermati contro un’avversaria tre piste inferiore ma nel clima di una sfida che non è mai facile.

LETALE Il successo è targato Kruno Simon, letale dall’arco con 4 triple, chirurgico nel penetra e scarica (4 assist), capa- ce anche di catturare 9 rimbalzi in 33’. Una prova che ricorda quanto la sua assenza sia stata pesante in un momento delicato. «Era ora – sorride Repesa – Per noi è un giocatore importanti­ssimo in attacco, capisce il gioco, sa fare tutto». La gara si è decisa nel terzo periodo, dominato dall’Olimpia. Alla pausa i brianzoli erano andati sopra di 4 grazie al debutto da star di Pat Calathes. Il greco arrivato da pochi giorni è l’esatto opposto del fratello Nick del Pana, a vederlo sembra un lungo ruvido e rozzo. Tutt’altro. Ha un’ottima mano dall’arco e senso della posizione oltre che un elevato quoziente intelletti­vo cestistico. Il suo impatto immediato aveva lanciato la Forst.

RITMO «Me lo aspettavo così – dice coach Bolshakov – Anzi, ha fatto qualche errore di troppo, soprattutt­o in difesa. ma sono normali essendo alla prima partita con noi». «Gli abbiamo lasciato fare quello che volevano nei primi 20’ – spiega invece Repesa – Avevamo iniziato bene, poi coi primi cambi abbiamo perso il ritmo». Ritrovato in avvio di ripresa con un quintetto con Cinciarini play e Macvan-McLean coppia di lunghi che il tecnico croato ha cavalcato per oltre 8’. «Era quello più adatto per chimica all’avversario che avevamo di fronte» conferma Jasmin. Il break iniziale di 17-6 era solo il preludio al 28-10 che scavava un solco di 14 punti. Cantù è stata brava a reagire, a non mollare mai, a rientrare a -4 ancora con Calathes, ma poi Hickman e il solito Simon hanno pensato bene di farla finita. Dieci minuti che hanno ricordato a tutti cosa può essere questa Olimpia. «Dobbiamo prenderli d’esempio: dovremmo giocare sempre così – concorda Repesa – con le gambe piegate, compatti, con canestri facili in transizion­e grazie alle palle recuperate. Sono soddisfatt­o, in questo momento ogni vittoria vale oro per riprendere fiducia». LATO DEBOLE «Non siamo profondi nelle rotazioni e in difesa non siamo a un buon livello nè individual­e nè di squadra – chiude Bolshakov – Abbiamo faticato a tenere i tagli sul lato debole. Non abbiamo giocato male ma quel terzo quarto ci ha tolto ogni chance di vittoria». Milano guarita? «È presto per dirlo – spiega Repesa – Lo vedremo nelle prossime 3-4 partite. Ci aspetta la sfida al Cska Mosca, che arriva da 3 k.o. consecutiv­i. Sono curioso di vedere come rispondere­mo. Poi ci sarà la pausa e potremo prepararci per il primo obiettivo, le Final Eight di Coppa Italia». Cantù invece si guarda ancora le spalle, ma l’arrivo di Calathes le dà più credibilit­à, anche in chiave playoff. Mastica amaro, perché «il derby è sempre il derby», come dice Repesa. Ma esce tra gli applausi del suo pubblico. Quelli che ora Milano spera di tornare a strappare al Forum.

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CIAMILLOCA­STORIA Una conclusion­e del croato Kruno Simon, 31 anni, guardia, ieri dominatore del derby tra Cantù e Milano: 26 punti con 11/15 dal campo

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