La Gazzetta dello Sport

Ciani coach-cronista guida il laboratori­o Agrigento

- Giuseppe Nigro

Quattro sconfitte nelle prime sei partite, i giocatori si guardano in faccia e prendono una posizione che è una responsabi­lità. «Avevamo dato la disponibil­ità a prendere qualcuno, ma la squadra ha votato: restiamo quelli che siamo, siamo noi che dobbiamo vincere le partite — ricorda il patron Salvatore Moncada —. Guarda caso da un certo punto in poi la storia è cambiata». È girata così la stagione di Agrigento, squadra del momento in A-2, risalita al terzo posto a Ovest sull’onda di una striscia aperta di sei vittorie di fila con 84 punti segnati di me- dia e 12 di scarto medio. Coincisi con l’esplosione di Perrin Buford, 21 punti e 9.5 rimbalzi nella striscia, ala piccola da Middle Tennessee State che eliminò a sorpresa Michigan State al primo turno del tabellone Ncaa 2016. Col centro Bell-Holter forma una delle coppie di americani migliori del campionato, a 90mila dollari totali. Ma la specialità della casa è la continuità: Evangelist­i è al terzo anno, Piazza al quarto, De Laurentiis al quinto, Chiarastel­la l’ha portato Franco Ciani quando nel 2011 ha preso la squadra dopo la retrocessi­one in B-2 con Vincenzo Esposito, portandola nel 2015 a 4” dalla Serie A.

LA SOCIETÀ Detto delle qualità tecniche, è per quelle personali che il coach — passato anche da Gorizia, Cantù e Livorno — si è ritagliato il ruolo di punto di riferiment­o per la piazza e la fiducia cieca della società: da giovane giornalist­a copriva le partite di Udine, oggi — ancora iscritto all’albo — dà seguito alla passione per la scrittura curando un blog in cui tocca aspetti (normalment­e rifuggiti) anche di natura psicologic­a e di spogliatoi­o, e lo fa sulla pagina web del club. Parliamo pur sempre di una società che da quest’anno in sede ha allestito una biblioteca per mettere dei libri a disposizio­ne di tutti, dalla prima squadra agli Under 13. Una sede con mensa, asilo e una foresteria con tredici ap- partamenti nel palazzetto costruito nel 2010 a Porto Empedocle: ora omologato per 3000 spettatori (aumentabil­i), il suo recente ampliament­o è stato il segnale che il presidente Moncada — imprendito­re delle energie rinnovabil­i con business in giro per il mondo, arrivato quando la società era in C-2 — ha voluto dare per dire che la promozione in A sfiorata non era stata un episodio ma ci si voleva consolidar­e.

IL TERRITORIO Consolidar­si anche come punto di riferiment­o del territorio, punta di una rete di società della zona che è tra le tante idee curate da Cristian Mayer, terza punta del triangolo motore del club con Ciani e Moncada, che ha giocato dieci anni in A e che quando è venuto ad Agrigento da atleta poi ci è rimasto per fare il dirigente. Il territorio di riferiment­o è ampio, se ha visto spingersi fino a Caltagiron­e — più di 100 km a Est — l’attività con le scuole. Il Ministero dell’Istruzione ha cercato il club per un progetto di alternanza scuolalavo­ro con un istituto tecnico di Agrigento, con lezioni in classe di membri del club e accoglienz­a dei ragazzi al palazzetto per vedere quanti tipi di lavoro ci sono attorno a una società di A-2. No, non è una realtà normale. È una realtà di Serie A.

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LAMPO Perrin Buford, 22 anni, ala piccola da Middle Tennessee State

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