La Gazzetta dello Sport

Miracolo a Parigi I fenomeni del Psg eroi delle banlieue

Rabiot a Draxler e Kimpembe, impresa da baby E nelle periferie si placano i venti di rivolta sociale

- Fabio Bianchi Alessandro Grandesso PARIGI

Evenne la Primavera, vestita di blu. Persino il cielo sopra Parigi si è adeguato, dopo l’impresa dei baby cavalieri. Un sole che scalda, un’aria frizzante e fresca, una giornata che da queste parti si godono raramente. Anche il tempo sarà stato influenzat­o dai sorrisi larghi della gente e dall’euforia dei tifosi che hanno dormito con la divisa addosso e la portano ancora adesso. Perché Il Psg con quel sonoro, meraviglio­so 4-0 al Barcellona, ha fatto un pezzetto di storia e portato un po’ d’allegria di cui Parigi, ma diremmo l’intera Francia dell’incertezza politica pre elezioni, ha bisogno. Piace pensare che per un momento i muri di Marine Le Pen siano stati sbriciolat­i dalla multietnic­a impresa, che gli incidenti nelle banlieue (già 245 arresti) dopo il pestaggio dell’innocente ragazzo di colore da parte della polizia, in quelle banlieue dove gli immigrati respinti alle frontiere tornano a vivere, si plachino pensando alla gioia di un pallone che rotola dalla loro parte. Il Psg delle cento etnie come spiraglio di pax sociale e speranza per il futuro.

RIVOLUZION­E FRANCESE? Nel calcio, invece, il Psg con questa lezione alla ( ex?) squadra più forte del mondo ha aperto una breccia nella solita dittatura delle solite note. I titoloni si sprecano da una parte ( « Magici » , «Prodigiosi») e dall’altra («Distrutti»). Il dogma del tiki taka violato è una spruzzata di novità di cui, francament­e, nel calcio si sentiva il bisogno. Il Psg si propone come forza nuova e nel modo più bello: a tutta gioventù, ritmo e fantasia. Sono baby i cavalieri che fecero l’impresa, e il condottier­o Emery assomiglia parecchio al nostro Sarri, nell’idea di gioco e nella fantasia operaia al potere. Fa sorridere ora pensare che l’ambiente non lo amava. Un po’ come Di Maria, che molti volevano in partenza a gennaio. Angel il «vecchietto» è stato il braccio, pardon il piede, della vittoria. II vecchietto Cavani (10 gol nelle ultime 7 gare) la ciliegina. Ma l’impresa l’hanno costruita Emery e i giovani con il loro entusiasmo già pieno di personalit­à. Senza i due Thiago-senatori, Silva e Motta, il tecnico ha messo a centro difesa Prensel Kimpembe, 21 anni. Beh all’esordio in Champions ha cancellato Suarez e fatto fare la figura del calciatore normale pure a Messi. Al posto di Motta, ecco Adrien Rabiot, altro 21enne, che a centrocamp­o è stato monumental­e. Anche sulle fasce Emery ha optato per freschezza e aggressivi­tà. Spazio al belga Meunier (25) e Kurzawa (24). E nel finale è pure entrato Nkunku, 19 anni, prodotto del vivaio come Kimpembe e Rabiot. Se ci aggiungiam­o l’immarcabil­e Draxler (23), Marquinhos (22), Verratti e Lucas (24), capite bene le prospettiv­e del Psg. I dirigenti qatarioti avevano sempre professato la formula campioni e vivaio. Ma sembrava un’utopia, perché i Coman se ne andavano piuttosto che crescere in casa. Invece... Il patron Nasser Al-Khelaifi gongola: «Partita magnifica, incredibil­e, impossibil­e pensare ora di poter essere eliminati. È il risultato di 5 anni di lavoro e il bello è che la squadra è il presente ma anche il futuro».

GUIDA VERRATTI Come dargli torto? Emery dal canto suo dice che «la sfida non è finita» perché conosce bene le potenziali­tà del Barça, d’altronde l’ha battuto solo 2 volte su 24 sfide. Ma è orgoglioso del Psg «che ha giocato una gara completa. I ragazzi sono stati magnifici». Tra questi c’è «Marchinos» Verratti, beniamino del pubblico e ormai, a soli 24 anni, leader in questo Psg. Dice: «Sono felice, gare come questa ti danno una fiducia incredibil­e. Rabiot è stato fenomenale, come altri. Ma questa è stata una vittoria fantastica di squadra, a volte sembravamo giocare in 15, eravamo sempre 2 contro 1. Vittoria storica per il Psg e per noi giocatori, che ricorderem­o a lungo». Gare così ti fanno pensare al futuro diversamen­te: «Fa piacere che grandi squadre si interessin­o a te. Ma io ho sempre pensato di far parte di un grandissim­o progetto e gare così dimostrano che siamo sulla strada giusta. Possiamo arrivare ai livelli delle più forti che sono Barcellona, Real, Bayern e anche la Juve. E spero di vincere qualcosa d’importante qui». Il vento pare che soffi proprio in quella direzione.

 ?? AFP ?? L’esultanza dei giocatori del Psg a fine partita: dopo il 4-0 in casa, i parigini «vedono» i quarti di finale di Champions League
AFP L’esultanza dei giocatori del Psg a fine partita: dopo il 4-0 in casa, i parigini «vedono» i quarti di finale di Champions League

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy