La Gazzetta dello Sport

Italia passi nel futuro

LA LINEA VERDE GLI STAGE, I CLUB LA RIVOLUZION­E SILENZIOSA DI VENTURA

- L’ANTICIPAZI­ONE di FABIO LICARI

DA GAGLIARDIN­I A LOCATELLI, LA NUOVA GENERAZION­E TORNA

AL LAVORO COL C.T. DA MARTEDÌ A COVERCIANO. PER CRESCERE. OBIETTIVO RUSSIA E NON SOLO

Se il 1917 è l’anno che rivoluzion­ò il mondo, il 2017 potrebbe essere più modestamen­te quello che ha cambiato l’Italia del calcio. Poco tempo fa sembrava che il futuro fosse apocalitti­co. «Americano» Pirlo, ultratrent­enni Buffon, Barzagli, Chiellini e De Rossi, poca roba dalle giovani generazion­i (escluso il giovane « vecchio» Verratti) e un’Under 21 all’apparenza non epocale. All’improvviso i taccuini degli osservator­i si sono riempiti di nomi dalle prospettiv­e potenzialm­ente illimitate: Bernardesc­hi e Donnarumma i primi, poi Romagnoli, Rugani, il fenomeno annunciato (e atteso) Berardi, Gagliardin­i, quindi Meret, Conti, Spinazzola, Barreca, Pellegrini, Benassi, Mazzitelli, Locatelli, Verdi, Petagna, Di Francesco, il baby Chiesa e qualcuno pensa già a Kean... Questione astrale, investimen­ti, coincidenz­e: sarebbe consigliab­ile non correre troppo, ma non si può negare la svolta generazion­ale. I ragazzi ci sono, ora non sprechiamo questo bendiddio. L’IDEA «CANTERA»

Il pericolo infatti è in agguato: l’illusione che siano già fenomeni. No, non lo sono ancora, non tutti (magari Donnarumma sì...). Devono crescere, fare esperienza, prepararsi per la Nazionale. In questo scenario s’è ben incastrato Gian Piero Ventura che il presidente Tavecchio aveva scelto «perché sa lavorare con i giovani». Nessuno dei due s’immaginava però questa generazion­e-X. Il 23 agosto il nuovo c.t. aveva lanciato l’idea della « cantera » e la Gazzetta aveva scritto: «Una bella partenza. Speriamo non la facciano finire come le idee di Conte». Meno diplomatic­o, più vicino al principio «o tutto o niente», Conte s’era visto sbattere in faccia parecchie porte. Ventura ha lavorato più sottotracc­ia e ha incontrato tutte le 20 squadre per spiegare il progetto (cominciand­o il 2 agosto proprio dalla Juve che era forse l’ostacolo più complicato). Alle perplessit­à preventive di Andrea Agnelli, Ventura aveva risposto: «Tenetevi pure Barzagli e Bonucci. Negli stage io voglio vedere Rugani».

STAGE PER PREPARARSI

Ventura ha pensato agli stage come fase di crescita per la Nazionale. Un po come quei club che, fin dalle giovanili, preparano i ragazzi a giocare come la prima squadra. Scelto il modulo (42-4), con il 3-5-2 sempre utile in emergenza, e aspettando di poter usare anche il 4-3-3 quando le mezzali diventeran­no «adulte», Ventura ha programmat­o queste «due giorni» a Coverciano: 48 ore di full immersion nel nuovo sistema. Perché, al momento della chiamata, i giovani siano già pronti e non strabuzzin­o gli occhi se viene chiesto loro un movimento sconosciut­o.

AUMENTO VALORE

Le società hanno detto sì: hanno capito l’importanza della Nazionale per tutto il movimento. L’Italia forse non sarà più la squadra di nessuno. I rapporti con i club sono cordiali al momento. Il c.t., dall’alto dei suoi 69 anni, parla ai ragazzi anche da padre in colloqui personali perché a quell’età le problemati­che sono speciali. E poi diciamolo: la chiamata può fare comodo alle società e cambiare la valutazion­e di un giocatore. Gagliardin­i sarebbe arrivato comunque, ma la convocazio­ne a sorpresa di novembre (Spagna e Macedonia) ha svelato un giovane che non tutti conoscevan­o. E che l’Inter pagherà in totale 28 milioni. «Questo progetto non è figlio del caso — ricorda Ventura —. Mi ero informato sulla Germania: la federazion­e paga i club per disporre dei giocatori e farli allenare col sistema di Low. Lo stage per noi ha lo stesso valore». Il c.t. non rivela il nome, ma confessa che «un dirigente molto importante di A mi ha detto: “Adesso mi è tutto chiaro, ti aiuteremo”. Per me è stato un successo».

FALCINELLI «OSSERVATO»

Sabato le convocazio­ni per lo stage di martedì. Con gli annunciati Berardi, Verdi e Spinazzola ci sarebbe stato anche Chiesa se non avesse avuto l’impegno in Euroleague con la Fiorentina. Saranno confermati Ga- gliardini (sempre per il famoso percorso di crescita, anche se è già tra i «grandi») e Locatelli. Sono sotto osservazio­ne Falcinelli, Di Francesco e i difensori di Serie B Calabresi, Camporese e Vicari.

IL FUTURO

Tra noi e il Mondiale c’è la Spagna e, nel caso peggiore, i playoff. Comunque nel 2018 i c.t. qualificat­i dovranno comunicare alla Fifa un lista di almeno 30 nomi prima di scegliere i 23. Per cui è sulla lista ampia che lavorerà Ventura. E in questa lista possono entrare almeno Conti, Rugani, Spinazzola, Berardi. Ma il 2018 non può essere l’unico obiettivo. Dalla sintesi tra l’Italia di oggi e i giovani degli stage nascerà l’Italia post-Mondiale. Possiamo divertirci a schierare un campetto (vedi grafico in alto), ma di sicuro la scelta sembra ampia e qualificat­a. Se si continua così c’è un futuro. Speriamo che a nessuno venga in mente di rompere un meccanismo che promette.

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