Perisic si riprende l’Inter Pioli ha l’uomo dei sogni
Il croato torna dopo la squalifica post Juve: «Ormai ho capito la A» Eder è destinato a fare il «falso nove», c’è la panchina per Palacio
«Parte dei miei sogni si sono realizzati: gioco per la Croazia e per l’Inter». Ivan Perisic sveste i panni del croato-tedesco integerrimo sul posto di lavoro e lascia emergere il lato adolescenziale durante un’intervista alla Fifa. Padre, calciatore, ala, sognatore, sogno. Il croato tornerà domenica a disposizione di Stefano Pioli per la trasferta di Bologna dopo aver scontato un turno di squalifica a causa di un parere personale sull’operato di Rizzoli ritenuto eccessivo dall’arbitro emiliano durante la sfida con la Juve.
GOL PESANTI Per il tecnico nerazzurro sarà come ritrovare una fetta consistente dell’Inter di quest’anno. I 7 gol segnati dal croato – tutti in campionato – riassumono una stagione fatta di acuti elevati per un giocatore che è diventato come un talismano. Nelle sei partite in cui ha segnato, l’Inter non ha mai perso: 4 vittorie e 2 pareggi. Quando lui esulta, il morale dell’Inter resta alto. Un po’ come il suo busto mentre corre, una caratteristica estetica che lo rende facilmente individuabile. Il suo rientro sulla sinistra consentirà a Pioli di ritrovare il baricentro dell’esterno con Antonio Candreva a destra. Sembra un paradosso, ma è così. I nerazzurri «pendono in equilibrio sugli esterni» dove gli aghi pungono e rammendano. Perisic è uno dei migliori crossatori del campionato e i dati Opta che raccolgono i suoi numeri stagionali ricordano che ne produce 5,55 a partita. Un’enormità se paragonati a chi, nel suo ruolo, ne effettua mediamente 1,25 ogni uscita. Il lavoro, per lui, non è mai stato un problema. Fin da quando si trasferì all’Hajduk Spalato ha accompagnato il lavoro «ufficiale» del club con quello di un allenatore personale per puntellare la preparazione e affinare i dettagli. Adesso, arrivato a questo livello di carriera, l’attenzione di Ivan si sta specializzando sulla parte tattica. «La Bundesliga ti concede più spazi e forse è un campionato più adatto alle mie caratteristiche – ha spiegato alla Fifa –, ma sto migliorando molto qui in Italia anche se si gioca un calcio diverso. Non c’è molto campo per le giocate individuali, è più tattico il campionato » . Chi « gode » maggiormente del lavoro di Perisic è Mauro Icardi, il punto finale della manovra di Pioli. «Ha caratteristiche spettacolari – ha spiegato il capitano –, sa sempre quello che deve fare con la palla, a me basta attaccare lo spazio, il primo palo».
MILANO Quando, nell’estate del 2015, l’Inter decise di puntare su di lui, lo fece perché convinta di aumentare il livello della rosa. «Non ho impiegato molto a dire sì all’Inter – rivela Perisic – perché è un grande club, con una grande storia e che ha vinto la Champions nel 2010. Noi dobbiamo lavorare per riportare la squadra a quei livelli. E poi Milano è una città fantastica. Non ho mai avuto la possibilità di vivere in un posto così spettacolare, i miei figli sono entusiasti». Leonardo e Manuela, le sue passioni (il basket lo mettiamo un gradino sotto giustamente), li porta tatuati sulle scarpe da gioco.
FUTURO Pagato 17 milioni da Wolfsburg, è diventato un’attrazione specialmente per i club della Premier League. Su Perisic, infatti, si sono mosse diverse squadre negli ultimi dodici mesi. Il futuro di Ivan è tutto da scrivere. Le sue qualità innegabili ne fanno un punto fermo di questa Inter, ma chissà che per fare spazio a nuovi ingressi «offensivi» non si decida di sedersi a un tavolo con possibili acquirenti e verificarne la possibile vendita. Uno scenario non impossibile. Lontano, dai contorni poco definiti, ma non del tutto impossibile. Le possibilità economiche di Zhang Jindong, proprietario di Suning, sono formidabili. Ma questo non significa che l’Inter possa trattenere tutti i suoi campioni. Anche per necessità numeriche. Come ha ricordato Pioli appena arrivato, una rosa – per essere allenata adeguatamente – deve essere composta da 24-25 elementi, non di più. Il sacrificato dunque potrebbe
essere lui. Intanto, però, l’Inter beneficia del suo lavoro sulla fascia sinistra. Là dove Eder domenica scorsa ha tolto la terra sotto i piedi dei giocatori dell’Empoli e dove a Bologna tornerà il titolare. Eder, così, potrebbe essere spostato più al centro per un lavoro da «falso nueve». Non tanto nel concetto di posizione, ma di spazio occupato. Con Rodrigo Palacio che potrebbe finire in panchina pronto per subentrare in caso di necessità.
NAZIONALE Perisic avrà come obiettivo non solo il traguardoChampions con l’Inter ma pure quello della qualificazione al prossimo Mondiale con la Croazia. «Non vogliamo ripetere gli errori del passato – analizza il croato – durante la corsa alla qualificazione. Dobbiamo restare concentrati e non perdere l’occasione di andare in Russia tra un anno e mezzo » . Effettivamente, dopo l’eliminazione all’ultimo Europeo in favore del Portogallo poi campione negli ottavi al supplementare, il rischio di «bruciare» una generazione di talenti è enorme. Serve concentrazione, sull’Inter e sulla Croazia, per tenere accesi i sogni.