La Gazzetta dello Sport

Quiz Deulofeu È 9: vero o falso? Montella studia, il Milan aspetta

L’efficacia del catalano dipende dai compagni Il suo tecnico nella cantera: «Uno contro uno è il top»

- Luca Bianchin @lucabianch­in7

L’associazio­ne mondiale numeri 9 ha stracciato la domanda di ammissione al club di Gerard Deulofeu. Lunedì sera, contro la Lazio, Geri più che un «falso 9» è stato un 9 di cartapesta: travestime­nto fallito. Deulofeu non è stato negativo, sempliceme­nte non è stato un centravant­i: zero azioni significat­ive in area, pochi movimenti da attaccante centrale, tanto istinto. «Deu» è andato dove lo portava il cuore: a sinistra. Ha giocato buona parte dei suoi palloni da quella parte, anche prima che Lapadula entrasse per occupare l’area. La sua azione più frequente è stato il classico passo indietro da punta di manovra. Geri arretrava, chiedeva palla e la giocava: a volte faceva la sponda, altre puntava la porta e proponeva l’uno-due a un compagno. Spesso, in spagnolo, a Suso. A inizio secondo tempo Deulofeu si è anche visto largo a sinistra, in posizione da terzino: addirittur­a, rientrava per chiudere su Felipe Anderson. Eppure... LA SCELTA Eppure l’esperiment­o del Milan leggero, senza Bacca e Lapadula, può restare d’attualità. Quando Basta ha perso palla nella sua metà campo - sciagurato - Deulofeu era in zona. L’ha rubata lui e, se solo Ocampos gliel’avesse restituita, forse oggi parleremmo di Deulofeu in gol alla prima da centravant­i. Montella a tre giorni da Milan-Fiorentina, il posticipo di domenica sera, inevitabil­mente ci pensa. Meglio Bacca, Lapadula o Deulofeu?

L’ESPERTO Gerard non ha grosse ansie. Ha detto «per me è importante soprattutt­o giocare» e per quello non ci sono problemi: un posto da esterno di sinistra o da centravant­i, per lui c’è. Il punto semmai è capire se può rendere da attaccante centrale. Per provare a capire, si può chiamare in Austria. Oscar Garcia Junyent è primo in campionato con il Red Bull Salisburgo ma a inizio decennio allenava Deulofeu nelle giovanili del Barcellona. Il «falso 9» moderno l’hanno inventato lì e Oscar ha dovuto insegnare come si gioca in quella posizione. «Gerard attaccante centrale? Sì, può farlo. Per talento, è uno dei tre migliori che io abbia allenato a Barcellona. Se parliamo di uno contro uno, il top mai avuto: meglio di Rafinha, Icardi e tutti gli altri. Certo, la sua partita da falso 9 dipende dalla squadra». Dipende da Ocampos e Suso. Dipende da Montella. Sempre Oscar: «Se il Milan crossa dal fondo, è chiaro che Deulofeu non può essere utile. Devono cercarlo palla a terra e dargli spazio per puntare l’avversario diretto».

LA TESTA Il resto starà a Geri e alla sua testa. Oscar dice che a Barcellona, anni fa, c’era chi giudicava Deulofeu «un caso perso», per colpa di un atteggiame­nto un po’... troppo sicuro di sé. Esagerati. I tifosi del Milan sono sicuri del contrario: dopo l’assist a Pasalic di Bologna, sono innamorati persi. A San Valentino, Deulofeu ha postato una foto della compagna con i classici auguri in spagnolo. I milanisti non sono gelosi ma preferisco­no quando punta Maietta, fa un tunnel a Krafth e poi si collega a Twitter per poetare in italiano, come la scorsa settimana: «Bravo Squadra!!».

PER TALENTO, GERARD È UNO DEI MIGLIORI CHE ABBIA MAI AVUTO PUÒ FARE LA PRIMA PUNTA, MA INUTILE CERCARLO CON I CROSS ALTI OSCAR GARCIA JUNYENT ALLENATORE SALISBURGO

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NEWPHOTOPR­ESS Gerard Deulofeu Lazaro, 22 anni, nato in Catalogna
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