Nzola, il gigante che ricorda Weah e piace alla Viola
Col Francavilla ha fatto 8 gol tra canti religiosi e polpette
Si chiama M’Bala Nzola, sembra Weah, ma si ispira a Benzema. Il centravanti franco- angolano è la grande rivelazione della Lega Pro. Già otto reti sinora per il ventenne gigante d’ebano del Francavilla, arrampicatasi al quinto posto del girone C.
NUOVO WEAH Il d.s. biancazzurro Trinchera in estate l’ha scovato nella Sertanense (Serie C portoghese) e dopo la doppietta al Matera l’ha accostato al Pallone d’oro nel 1995: «Weah è stato un grandissimo. Lui, Drogba, Eto’o e Kalou sono dei miti per noi africani, ma il mio calciatore preferito – racconta rigorosamente in francese Nzola – è Benzema. Mi piacerebbe diventare forte come lui». Il paragone con l’ex goleador del Milan spopola anche sui social per via della rete in coast to coast di domenica scorsa: «La più difficile però è stata quella su punizione. Non le tiro quasi mai e non ci sono abituato...». Sorriso sulle labbra per la punta nata a Troyes: «Da piccolo giocavo a pallone con gli amici del quartiere, ma ero convinto di poter diventare un professionista. Ho iniziato con l’Estac e sono cresciuto in Francia, però mi sento più legato all’Angola. E un giorno vorrei giocare nella nazionale del paese dei miei genitori». L’Italia era nel suo destino: «Da bambino guardavo sempre la Serie A in televisione e punta- vo a giocarci. Seguivo le partite del Milan: mi piacevano molto Sheva, Ibra e Pato».
ITALIA MON AMOUR Con mister Calabro il feeling è stato immediato: «Gli devo molto. Mi aiuta molto in campo e soprattutto fuori. Dice che sono da Serie A? Mi vuole bene, ma devo ancora lavorare parecchio per arrivare a quel livello». La Fiorentina intanto l’ha già prenotato per l’estate: «Mi fa piacere l’interessamento di un club così importante, ma penso solo al Francavilla». La colonna sonora dei suoi gol è sorprendente come lui: «Ascolto musica religiosa, però ogni tanto anche un po’ di rap francese». L’ambientamento in Salento va a gonfie vele: «Mi trovo molto bene in Italia. Impazzisco per la vostra cucina: vado matto per la carbonara e le polpette. Sono un casalingo. Esco solo per fare delle passeggiate in riva al mare, altrimenti sto in casa a guardare la tv e giocare alla playstation. Mi sono creato a Fifa e gioco con il Chelsea. Sarebbe bello se succedesse davvero: sogno di sentire la musichetta della Champions League». A Londra c’è un tecnico salentino doc come Antonio Conte. Chissà che non ci faccia un pensierino.