Phelps e gli hacker La strana esenzione
C’è anche il nome di Michael Phelps nell’elenco di Fancy bears, il gruppo di hacker russi che hanno violato la banca dati dell’Usada, l’agenzia antidoping americana. Nel modulo firmato il 13 aprile 2016 dal più decorato campione olimpico (28 medaglie, 23 ori) ritiratosi a 31 anni dopo Rio, Phelps aveva dichiarato di aver preso 3 pastiglie di gabapentin durante il meeting di Mesa, in Arizona. Si tratta di un farmaco che è un antiepilettico, formalmente non doping, ma che rientra nell’elenco delle sostanze vietate per i cavalli, stilato dalla Federazione internazionale di ippica.
FARMACO Il gabapentin, però, ha un altro principio attivo: aiuta a ridurre gli effetti di spasmi muscolari ricorrenti dopo allenamenti pesanti. Perché Phelps ha assunto un farmaco del genere? Mistero. Il nuotatore non è epilettico: i medici racco- mandano ai soggetti affetti anche sporadicamente da questa malattia di nuotare sotto supervisione rigorosa. Di questa vicenda Michael, non ha parlato martedì a Montecarlo in occasione dei Laureus Awards, vinto insieme alla ginnasta Simone Biles, tra gli altri nomi forti che fanno parte della lista dell’Usada hackerata.
ALTRI CASI Pure la ginnasta aveva firmato il «declaration use» a fini terapeutici di 15 grammi di focalina (metilfenidato e anfetamine vietate), con tanto di esenzione medica fino al 2018. Altri nomi forti nella lista: il ciclista inglese Bradley Wiggins, il tennista spagnolo Rafa Nadal, il mezzofondista inglese Moh Farah, il cestista serbo Milosh Teodosic. Nel documento fornito da Fancy Bears c’è pure il lottatore russo Habib Nurmagomedov, che il 16 aprile 2016 a Tampa dichiarava che 5 giorni prima del match con Darrel Horcher ha assunto un un concentrato di proteine del latte filtrate, ovvero impoverite di lattosio, grassi e colesterolo.