VW Golf, icona senza fine Più bella e ipertecnologica
Fra le novità del restyling di questa settima generazione, un sistema multimediale con lavora anche con comandi gestuali e la guida assistita
Auto che (stra)vince non si cambia. O meglio si cambia, ritoccandola appena nel design e immettendo un contenuto non indifferente di tecnologia. Però Golf era e Golf resta, anche per un semplice dato: se nell’anno peggiore della storia recente per Volkswagen ne sono state vendute quasi un milione nel mondo, evidentemente stravolgerla sarebbe delirante.
RITOCCHI SOFT
Ecco perchè il restyling della settima generazione ha comportato esternamente la modifica leggera solo a paraurti, fari e fanali. Questi ultimi sono a led, mentre i proiettori anteriori offrono l’illuminazione a diodi per le luci diurne e, a richiesta, per anabbaglianti e abbaglianti. Gli stessi aggiornamenti si ritrovano ovviamente anche nella versione wagon, la Golf Variant, proposta a 650 euro in più. All’interno dell’abitacolo, più che i nuovi rivestimenti dei sedili, a spic- care sono — nelle versioni più ricche — il cruscotto interamente digitale e il sistema multimediale Discover Pro (al prezzo di circa 2.000 euro, a richiesta), gestibile anche con comandi gestuali. Passando, cioè, la mano da destra a sinistra (o viceversa) davanti allo schermo di 9,2 pollici si sfogliano le pagine dei menù o si cambiano le stazioni radio.
SEMPRE PIU’ SICURA
Al debutto anche diversi sistemi di sicurezza: dalla frenata di emergenza a bassa velocità, in grado di riconoscere anche i pedoni, all’Emergency Assist, la funzione che in caso di malore del conducente fa accostare l’auto e la rallenta autonomamente.
GUIDA ASSISTITA
Per l’assistenza alla guida, abbiamo testato la marcia semiautonoma nel traffico: la nuova Golf è in grado di seguire la colonna di macchine, adeguando la velocità (fino a fermarsi e a ripartire) e sterzando, fermo restando che il guidatore deve tenere almeno una mano
sul volante. Molto efficiente, quanto il cambio DSG, ulteriormente perfezionato.
PER TUTTI I GUSTI
La gamma motori benzina, tutti turbo e a iniezione diretta, parte dal 1.0 TSI rispettivamente da 85 Cv e 110 Cv, passa per il 1.4 TSI da 125 Cv e si chiude con il nuovo propulsore 1.5 TSI Evo in grado di erogare 150 Cv, che nella prova su strada si è rivelato fluido nell’erogazione e silenziosissimo. Per chi ama le alte prestazioni, non mancherà la GTI Performance da 245 Cv, ben 15 in più del modello precedente al restyling. Non cambia invece la potenza ( 184 Cv) della versione GTD. Tra i turbodiesel, confermati il 1.6 TDI da 90 Cv, oppure da 115 Cv (5 più di prima), e il 2.0 TDI da 150 Cv.
I PREZZI
Detto che la gamma è in via di completamento, i prezzi sono «da Golf». Basta guardare le entry level, con l’equipaggiamento Trendline: 20.150 euro per la 1.0 TSI da 85 Cv, 23.050 euro per la 1.6 TDI da 90 Cv e la
1.4 TGI (metano/benzina) da 110 Cv. Salendo nella gamma si arriva sino a sfiorare i 33 mila euro per la «Golf» top di gamma diesel. A proposito di versioni, nel restyling la Casa tedesca ha rimesso in ordine la gamma, facendo sparire la Comfortline: ora troviamo la già citata Trendline, oltre alle Business, Sport, Highline, Executive e GTD.
DA RECORD
A loro andrà dunque il compito, ormai tra poche settimane, di proseguire una storia a dir poco unica al mondo che ha portato a vendere sino ad oggi il numero incredibile di 33 milioni di unità dalle fabbriche della Volkswagen. Tradotto in altri numeri, vuole dire avere fatto uscire dalle linee di produzione una Golf ogni quaranta secondi. E forse questo dato, ancor più delle vetture prodotte nella storia di uno dei modelli-simbolo della Casa, aiuta a comprendere appieno la grandezza di questa vettura: anche questo è, non a caso, un record senza dubbio inavvicinabile.