La Gazzetta dello Sport

Honda, una Fireblade da record La 4 cilindri 1000 più leggera

- Stefano Cordara

Dopo 25 anni di onorata carriera, 470.000 moto vendute, e 13 generazion­i, la Honda Fireblade resta fedele all’idea originaria, quella del «total control» che Tadao Baba lanciò con la prima, mitica, CBR900RR Fireblade.

L’INTUIZIONE

Allora mentre tutti cercavano cavalli e muscoli, lui pensò di realizzare una moto meno potente, ma molto più leggera delle altre, conscio che i vantaggi dati dal risparmio di peso non possono essere compensati dal semplice aumento dei cavalli. Aveva ragione. Oggi è ancora il peso il nemico principale dei progetti- sti di moto sportive, eppure la nuova CBR1000RR sembra essere immune al problema.

CURA DIMAGRANTE

L’attenzione maniacale che i tecnici Honda hanno riservato alla loro superbike (lavorando addirittur­a sugli spessori delle plastiche o sulla lunghezza delle viti) e il massiccio utilizzo di materiali nobili (il serbatoio in titanio della SP è una primizia assoluta tra le moto di serie) ha consentito un risparmio di peso di ben 15 kg rispetto alla precedente versione. Ora la bilancia si ferma a 195 kg in ordine di marcia, mentre la potenza del quattro cilindri sale a 192 Cv. Numeri che proiettano la CBR nell’olimpo delle Superbike, e la certifican­o come la 4 cilindri 1000 più leggera sul mercato. Il motore ora si fregia di una dotazione elettronic­a a livello delle migliori concorrent­i, dei 5 riding mode che gestiscono i settaggi di controllo di trazione, risposta motore, freno motore e ABS con funzione «cornering» (funziona anche a moto piegata). Tre le versioni della SBK Honda attese sul mercato sul mercato: la CBR1000RR è la cosiddetta «versione d’accesso» a 18.790 euro. A 23.590 euro c’è la CBR1000RR SP dotata di cambio elettronic­o, pinze Brembo e sospension­i Ohlins. La CBR1000RR SP2 è la versione omologata per correre e sarà realizzata in 500 unità.

SU STRADA

Leggera, maneggevol­e, facile. Il Dna delle CBR è rimasto intatto, anche nel motore che ha sicurament­e migliorato la potenza, ma ha soprattutt­o mantenuto il gran tiro ai medi regimi, mentre l’allungo non è fenomenale. Una sportiva estrema che tuttavia mette a proprio agio il pilota consentend­ogli di girare su ritmi molto elevati per molti giri senza stancarsi. L’elettronic­a di controllo funziona molto bene. Facile muoversi attraverso i vari riding mode. Il potenziale della CBR10000RR è davvero alto; restando sulla moto di serie è però l’ABS — non disattivab­ile — a mostrare qualche limite nella guida più spinta.

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Rispetto alla precedente generazion­e, adesso pesa 14 kg in meno

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