La Gazzetta dello Sport

«NON TOCCATE SARRI MERITA UN GRAZIE ORA JUVE FAVORITA ASSIEME AL REAL»

- di ANDREA SCHIANCHI

C’è aria di rivoluzion­e in Europa. Gerarchie stravolte, nuove forze che spingono, vecchi regimi che crollano. «E’ morto un re, il Barcellona. C’è un altro sovrano che continua a imporre le sue regole, il Real Madrid, ma c’è pure uno spazio nel quale infilarsi per arrivare al trono. E per questa scalata vedo benissimo la Juventus: sta crescendo e, al momento, con il Real è la più seria candidata al trionfo». Arrigo Sacchi pesa squadre, allenatori, moduli; vede lontano, intuisce possibili e pericolose trappole; s’immerge nel meraviglio­so mondo della Champions e lo modella a seconda dei giudizi.

Se l’aspettava il crollo del Barcellona contro il Psg?

«E’ da tempo che il Barcellona non è più il Barcellona. Anche nella Liga vince con i deboli, ma fatica con i forti. Non si vede più quella squadra aggressiva, ordinata e affamata che abbiamo ammirato. I catalani hanno dominato per dieci anni, imponendo un gioco che a tratti era davvero stupendo: hanno dato lezioni di calcio a tutto il mondo. Adesso si sono fermati, e anche Messi non riesce più a saltare l’avversario perché è la macchina che non funziona. Lo dico sempre: in ordine di importanza, per arrivare al successo, servono la società, il gioco e i giocatori. Senza gioco, i giocatori non vanno da nessuna parte. Per ribaltare il risulta- to, adesso, servirebbe un vero e proprio miracolo».

Il Psg ha fatto il definitivo salto di qualità?

«Intanto ha comprato un giocatore straordina­rio come Draxler a gennaio. Poi ha Verratti che è un fenomeno, e gli ha messo a fianco la forza di Rabiot e la corsa di Matuidi, che non si ferma neanche quando l’arbitro fischia la fine... Inoltre aver dato quattro gol ai maestri del Barcellona aumenta l’autostima di tutti e può essere la benzina per la volata finale. Sono entrati in forma nel momento giusto e questo è un aspetto da non trascurare. Con l’entusiasmo possono fare grandi cose».

Veniamo al Napoli: deluso dalla prestazion­e dei ragazzi di Sarri?

«Al Napoli e a Sarri che è il suo condottier­o tutta l’Italia deve soltanto dire grazie. Stanno facendo qualcosa di straordina­rio, questi ragazzi: il modo in cui giocano è apprezzato anche dai loro avversari e questo è un segnale importante. Tutti dicono: la squadra che gioca meglio è il Napoli... Piace, diverte: dobbiamo essere orgogliosi che una simile squadra sia ita- liana».

Sarri, però, è stato criticato dal presidente De Laurentiis. Che ne pensa?

«De Laurentiis è un dirigente che ha fatto moltissimo per il Napoli, lo ha preso dalla Serie C e lo ha portato al Bernabeu: non è poco. Ha investito tanto, la società è diventata grande

«AL BERNABEU IL NAPOLI SI È FATTO INTIMIDIRE MA NON E’ SEMPLICE CANTARE ALLA SCALA... DE LAURENTIIS DEVE ESSERE PIÙ PRUDENTE»

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