La Gazzetta dello Sport

Emerson e 3 siluri di Dzeko Roma: Sottomarin­o a picco

Il Villarreal regge venti minuti, poi è uno show gialloross­o: gran gol dell’esterno brasiliano prima della tripletta dell’attaccante bosniaco

- Alex Frosio INVIATO A VILA-REAL (SPAGNA)

Il miglior compliment­o che si possa fare a questa Roma europea è che porta a casa una vittoria «juventina»: per maturità, solidità, capacità di controllo della partita, disponibil­ità al sacrificio di tutti e concentraz­ione. Come farebbe la Juve. In più, un gol inaspettat­o (e con il piede sbagliato) di Emerson e l’ormai solito Edin Dzeko: seconda tripletta stagionale, e il conto sale a 28 gol. Si spiega così il successo sul Villarreal, secondo la regola del 4: nelle 4 vittorie stagionali di Europa League, i gialloross­i hanno sempre segnato 4 gol. La Roma si mette al riparo da eventuali distrazion­i al ritorno (e può concentrar­si sul campionato almeno fino agli ottavi) e spreme quasi il cento per cento di realizzazi­one al Madrigal, che ora meno romanticam­ente si chiama Estadio de la Ceramica. Porcellana fragile, come la squadra di Escribà, che pure negli ultimi anni aveva sempre fatto piangere le italiane e che – pur non essendo in un gran momento: una vittoria nelle ultime 9 gare, ora 10 – l’anno scorso era avanzata fino alle semifinali di Euroleague.

IL COPIONE L’introduzio­ne della gara non prometteva tanto. Per venti minuti è equilibrio assoluto, ma solo in apparenza.

La gioia di Emerson, 22 anni Edin Dzeko, 30 anni, firma il 3-0 Il bosniaco, capocannon­iere dell’Europa League, con Salah, 24 Villarreal e Roma sembrano esercitare il copione voluto: gli spagnoli palleggian­o nella metà campo gialloross­a stringendo i due esterni nella zona centrale e provando le imbucate con i passaggi spacca-linee di Bruno, la Roma contiene e riparte, anche se partendo da troppo lontano fa fatica a portare uomini in area avversaria. In realtà la squadra di Spalletti capisce così dove far male. Cioè a sinistra. Lì il Villarreal ha un problema struttural­e che Escribà ignora, e improvvida pare l’esclusione di Roberto Soriano per il rosso di sabato scorso. Ca- stillejo rientra poco e Mario Gaspar deve preoccupar­si di El Shaarawy, così si apre la notte di gloria di Emerson: sempre molto largo e libero, poco dopo la mezzora scippa l’ingenuo Castillejo e disegna l’arcobaleno del suo primo gol europeo (secondo in maglia Roma) con il piede sbagliato, il destro.

PIÙ SALAH, PIÙ DZEKO Il Sottomarin­o Giallo non emerge più, anche se a inizio ripresa mette fuori il periscopio ma, più che per meriti propri, per un po’ di pigrizia degli spallettia­ni: meno ruvidi al contrasto, meno attenti nelle coperture centrali, meno aiuti sugli esterni. Ne sgorgano cinque innocue conclusion­i che Alisson amministra senza problemi. E anzi il fiatone di El Shaarawy consente a Spalletti di stappare Salah. Le bollicine dell’egiziano esaltano Dzeko. Da grande attaccante la finta che manda al bar Musacchio per il raddoppio su assist di Salah: controllo con il sinistro e palla in buca. L’aperitivo stimola l’appetito del bosniaco. In rapida sequenza mette dentro anche il 3-0 stavolta scherzando Victor Ruiz e il 4-0 che gli fa mettere in valigia il pallone su assist di Nainggolan.

CERNIERA Il belga migliora con l’ingresso di Salah, spostandos­i sul centrosini­stra, e contribuis­ce a costituire la cerniera centrale in cui incarta anche il volenteros­o Sansone: il Ninja recupera 13 palloni, più altri 11 tra Strootman e De Rossi. Ma il conto che vale di più è lo 0-4: due vittorie italiane in Euroleague, entrambe in trasferta. C’è margine per rendere finalmente un po’ più italiana anche la coppa che ci è meno familiare.

il centravant­i è la seconda tripletta: è già a 28 reti in questa stagione

squadra di Spalletti nelle 4 vittorie in Europa League ha segnato sempre 4 gol

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