La Gazzetta dello Sport

Il Mondiale, la Champions, la panchina Il sole di Honda ha smesso di sorgere

1Il giapponese è l’unico giocatore della rosa che non trova spazio. Eppure nessuno ha il suo curriculum

- l.b.

Giocatori del Milan che hanno segnato in un Mondiale: uno, lui. Giocatori del Milan che hanno deciso una sfida di Champions a eliminazio­ne diretta con un gol: uno, lui. Giocatori del Milan mai considerat­i nell’ultimo periodo per una maglia da titolari: uno, sempre lui.

UNO SU 22 Keisuke Honda in Giappone è un caso di Stato, con drammoni diffusi e interrogat­ivi collettivi: non si capisce perché l’eroe nazionale sia l’ultima ruota del carro milanista. In Italia non ci si fa più domande da tempo ma insomma, la stranezza resta. Honda ha un curriculum di alto livello e un presente da scommessa persa. Il Milan, escludendo due infortunat­i gravi come Montolivo e Bonaventur­a, ha 22 giocatori di movimento. Ventuno nelle ultime settimane hanno giocato, sono stati in corsa per una maglia. Keisuke, niente: è sempre stato l’unica eccezione, seduto in panchina con la sciarpa sulla bocca. Il gruppo degli italiani gli vuole bene e Montolivo qualche volta gli ha chiesto anche di fare da traduttore ma insomma, non sarebbe lì per quello.

IN SILENZIO Honda è arrivato a gennaio 2014 dal Cska Mosca ed è sempre stato un po’ sballottat­o tra il ruolo di trequartis­ta, il preferito, e quello di esterno destro. Si è fatto notare per qualche gol - sei in fila, tra agosto e ottobre 2014 - e qualche intervista. Più di una volta, con i giornalist­i giapponesi, ha usato il bazooka: frasi forti, critiche verso il Milan. Si è scritto che Galliani una volta si è fatto tradurre dal giapponese per essere sicuro di aver capito bene, ma recentemen­te nessuno si è lamentato: Keisuke è un signore, non gioca dal 12 dicembre ma non si lamenta. Anzi, alla fine di Bologna-Milan corre ad abbracciar­e Poli, forse per solidariet­à tra panchinari.

SPIEGAZION­E I motivi della sua scomparsa in parte sono evidenti. Il Milan gioca senza trequartis­ta e l’esterno destro titolare, Suso, è uno dei tre migliori giocatori della stagione. Esigenze di cambiare, nessuna. Honda è stato provato contro il Genoa, quando Montella cambiò tutta la fascia destra in un esperiment­o azzardato: andò malissimo e da allora Keisuke è stato usato al massimo per pochi minuti. A novembre ha detto di aver ricevuto «offerte inadeguate » ma sembra ormai chiaro che la Mls, il campionato americano, sia la sua destinazio­ne designata. Nell’attesa, se Montella non cambierà idea, continuerà ad allenarsi e a dedicarsi alle sue attività. In passato ha detto di voler espandere a Thailandia, Cina, Cambogia, Vietnam e Stati Uniti il suo progetto da 60 scuole calcio, ma l’Europa conosce soprattutt­o l’Horn, la sua squadra nella seconda serie austriaca. Non è molto nota, ma si riconosce senza problemi: chi ha mai visto una squadra austriaca con sei giapponesi?

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GETTY Keisuke Honda, 30, in Europa ha giocato con Venlo e Cska

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